Petitto: De Luca non si discute, il M5S deve convincersi. Il mercato? Spero torni nella sede storica – IL CIRIACO

0
159


 «La leadership di De Luca non è in discussione. Lo ha dimostrato con la gestione dell’emergenza che porterà la Campania fuori dalla pandemia prima degli altri. Spero lo comprenda anche il M5S. Sul Piano di zona retaggi del passato che peseranno sui servizi ai cittadini». Livio Petitto, esponente dell’area decariana del Pd e candidato in pectore alle prossime elezioni regionali, a tutto campo su emergenza Covid 19, città e voto.

Come giudica la gestione dell’emergenza a livello nazionale e regionale?

«Il Governo è stato all’altezza del compito così come gli amministratori locali. A livello regionale De Luca ha agito per il meglio, tanto da diventare per tutta l’emergenza un punto di riferimento per gran parte delle Regioni. Anche per questo in Campania il contagio è stato contenuto e ne usciremo fuori prima degli altri. Non posso che fare un plauso a tutti gli amministratori campani che hanno agito senza risparmiarsi, contribuendo al superamento dell’epidemia a livello locale. Ora inizia, anzi è già iniziata, la seconda fase e dobbiamo affrontare il dramma sociale e l’impegno di tutti dovrà triplicarsi. Il Governo ha varato il Decreto Rilancio per l’economia. Dobbiamo essere attenti ad intercettare le esigenze reali della popolazione. Se gestita bene, questa fase per il Mezzogiorno può rappresentare una svolta. Certo sarà importante quello che farà l’Europa nei prossimi mesi, ma sono convito che possiamo programmare uno sviluppo diverso per la nostra terra partendo dalle eccellenze che abbiamo, puntando su innovazione, completamento delle infrastrutture già programmate, raddoppiare gli investimenti anche per start up e tecnologica. Il Governo ha rappresentato un modello di riferimento per i paesi europei e non solo che avevano sottovalutato la violenza del virus salvo poi doversi ricredere e mettere in campo le misure adottate dall’Italia. Ora mi auguro che sia lo stesso anche per questa delicatissima fase».

E sulla gestione a livello provinciale?

«In Irpinia i sindaci hanno fronteggiato nel migliore dei modi l’emergenza, sono stati al fianco dei più deboli, hanno cercato di fare tutto ciò che era nelle loro possibilità. Per un periodo, soprattutto all’inizio dell’emergenza, sono stati lasciati completamente solo ma nonostante ciò hanno sempre tenuto la barra dritta. Va riconosciuto loro il merito di aver tenuto i cittadini nelle loro abitazioni, di aver fatto rispettare le regole, gli indirizzi nazionali e regionali. E’ anche grazie a loro che ne veniamo fuori prima degli altri».

Un’emergenza caratterizzata anche dai continui botta e risposta tra il sindaco Festa e il Governatore De Luca.

«Incomprensioni come ci sono state tra Governo e Regioni. Gli scontri istituzionali sono stati all’ordine del giorno soprattutto in una prima fase, poi tutto è rientrato e tutti hanno remato nella stessa direzione tanto che oggi l’Italia tutta sta per uscire dal lockdown nonostante il pesante prezzo pagato alla pandemia. Sicuramente Festa e De Luca avranno modo di chiarirsi e superare le discussioni sterili a cui abbiamo assistito».

Un po’ di clima elettorale si è comunque respirato. Lo scontro tra Cinque Stelle e De Luca è fortissimo. Lei si era detto propenso ad un accordo come quello nazionale. Ci sono ancora le condizioni?

«Ancora oggi penso che ci possano essere le condizioni da parte dei Cinque Stelle di poter convergere su De Luca che ha dimostrato di essere un leader assoluto in questa vicenda. E’ stato il Presidente della Regione Campania migliore che potesse esserci in questo frangente. Un’intesa sul modello romano resta la strada auspicabile, partendo chiaramente da una base programmatica condivisa. In questi cinque anni certo si poteva fare di più, sono stati commessi alcuni errori che sono tranquillamente superabili con l’aiuto del Movimento e delle altre forze di governo nazionali. Ma la leadership di De Luca, è evidente, non può essere messa in discussione».

Pandemia a parte, restano alcuni nodi irrisolti. Due vicende su tutte, mercato e Piano di Zona bloccati.

«Chiaramente le vicende cittadine le osservo fuori dal Palazzo. Quelle dell’amministrazione sono scelte dettate dalla volontà di dare risposte andando incontro alle esigenze della popolazione. In attesa del completamento del terminal bus di via Pini i pullman andavano spostati da Piazza Kennedy per motivi ambientali. L’amministrazione, superate le iniziali incomprensioni, ha organizzato di concerto con l’Air lo spostamento dei mezzi al Piazzale dello Stadio. Tutto questo porterà giovamenti rispetto alle emissioni di pm10. Il trasferimento dell’area mercatale a Campo Genova è provvisorio e spero che, in tempi brevi, gli ambulanti possano tornare allo Stadio. E’ chiaro che doveva esserci maggiore dialogo e buon senso tra le parti, auspico però che in questi giorni ci possa essere un chiarimento definitivo che possa consentire la ripresa del mercato, offrendo ai cittadini un servizio all’altezza delle loro aspettative, così come è sempre stato. Sul Pdz, credo pesino ancora retaggi del passato. Pensavo che ormai si stava per definire la volontà del consiglio comunale strutturando l’azienda consortile, con tutti gli organismi preposti compreso il direttore. La procedura, a detta del dirigente, non sembra essere regolare. Al di là di chi avrà ragione o meno, si creeranno contenziosi tra le parti in causa e, come sempre, a farne le spese saranno i cittadini. Inevitabilmente ci saranno ritardi nell’erogazione dei servizi, mi auguro che la struttura possa fronteggiare la fase delicata dovuta al protrarsi di questo scontro interno».

La data del voto per le regionali non è ancora stata decisa. Si valutano le finestre di luglio e ottobre. Lei, che sarà della partita, quale preferirebbe?

«Ritengo che la scelta sarà dettata da un’unica motivazione: permettere agli elettori di poter votare nel massimo della sicurezza. Dal punto di vista individuale, per me non cambierebbe nulla né nell’uno né nell’altro caso. Stiamo lavorando con tanti amici, amministratori e militanti storici del partito ormai da tempo. Siamo pronti in qualsiasi momento a dare il nostro contributo alla causa del Partito democratico in Campania».

Il Pd irpino è ancora commissariato e il congresso difficilmente potrà svolgersi prima del voto. Come arriva via Tagliamento all’appuntamento elettorale?

«E’ ovvio che non ci siano le condizioni per celebrare il congresso prima delle elezioni. Una volta eletto il Governatore chi avrà l’onere e l’onore di rappresentare il Pd irpino in consiglio regionale, dovrà trovare l’unione tra tutte le componenti e far terminare definitivamente la stagione dei litigi, dei veti e delle beghe. Lo statuto prevede che il segretario, nel nostro caso il commissario, propone alla direzione regionale i nominativi per la lista sulla scorta della rappresentanza territoriale e delle varie componenti. Cennamo è persona d’esperienza che ha condotto al meglio il suo mandato, e sono certo farà le scelte giuste».

 

 



Source link

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here