Patto per l’acqua pubblica: il comitato “Acqua Bene Comune – aspettando Godot” chiama i candidati – IL CIRIACO

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Il Comitato Acqua bene comune – aspettando Godot ha presentato questo pomeriggio un patto per l’acqua pubblica, invitando i candidati alle prossime elezioni regionali all’evento per sottoscrivere di proprio pugno l’impegno. La partecipazione, complice l’imminente chiusura delle campagne elettorali, è stata molto ridotta, ma Anna Catapano e Annamaria Pascale, rispettivamente coordinatrice dell’evento e presidentessa del comitato, hanno riportato l’interesse diffuso per il documento, con molti dei candidati che hanno accettato di firmare in via telematica.

 

Il documento in questione, è stato presentato da Annamaria Pascale che ha prima sottolineato l’obiettivo di fondo.

“L’acqua è l’obiettivo della battaglia: siamo convinti che  necessiti di una gestione pubblica. L’importanza della risorsa in Irpinia è essenziale e ci unisce tutti. L’appello è a tutti i candidati, di qualsiasi schieramento. Infatti noi non siamo politicizzati e su questo si possa arrivare ad una unicità di intenti. Tutti gli Irpinia nelle istituzioni devono sentirsi dalla stessa parte. Noi più degli altri, non solo perché è la nostra unica risorsa, ma perché noi abbiamo il compito di custodire il bacino idrico che abbiamo, uno dei più grandi d’Europa. La nostra responsabilità è quella di mettere in atto ogni azione che serva a preservarla. Questo è l’oggetto principale della nostra battaglia ed è per questo che chi è in consiglio regionale deve lottare”.

La presidentessa del comitato ha poi elencato i punti chiave del patto.

“In primis la preservazione a livello locale della gestione pubblica del bacino idrico che passa dalla ritrasformazione in ente pubblico di diritto pubblico l’attuale Spa, che è pubblica ma applica il diritto privato. Poi la ristrutturazione delle reti, che sono un colabrodo e sprecano quella che è una risorsa finita che rischiamo di non lasciare alle generazioni future. C’è necessità che tutti i tanti fondi del recovery fund siano investiti nella ristrutturazione delle reti. Le infrastrutture idriche consentono la preservazione della risorsa. Ci hanno raccontato che il privato era necessario per il rifacimento delle infrastrutture, ma oggi i fondi ci sono e serve indirizzarli bene, anche per tenere fede al risultato del referendum del 2011. C’è inoltre il grave problema della sperequazione tariffaria in Irpinia. Abbiamo spese di sollevamento delle acque per arrivare nei paesi morfologicamente svantaggiati che paghiamo con un canone più alto. E ancora la questione Puglia. Hanno una vera e propria autostrada di acqua che arriva a loro. Dobbiamo avere ristoro ecologico dalla Puglia, che non è pagamento per l’acqua ma per la custodia del bene, per la quale dobbiamo essere messi nelle giuste condizioni. Infine il piano di accorpare le regioni meridionali in un unico grande gestore privato. Secondo le dichiarazioni che passano noi meridionali non siamo stati capaci di gestire le risorse che quindi andrebbero gestiti da terzi”.

Anna Catapano, invece, ha aperto l’evento spiegando l’importanza del comitato e dell’iniziativa.

“Il nostro scopo è quello di tutelare la gestione pubblica dell’acqua. In occasione delle prossime elezioni abbiamo deciso di sottoporre un documento impegnativo ai candidati per custodire, preservare e non sprecare l’acqua irpina, che è la maggior risorsa del territorio. Oggi abbiamo la fortuna di avere qui tre candidati, ma molti hanno dato la loro disponibilità nonostante l’impossibilità di essere qui per altri impegni. Ci impegniamo fin da ora con gli eletti e non a continuare anche dopo il 21 settembre nel nostro lavoro che, come quello di altre associazioni e altri comitati, non sempre è apprezzato perché non hanno un risvolto economico ma che, come ha sottolineato anche il Papa in un intervento di qualche giorno fa, contribuiscono ad una rivoluzione pacifica”.

Il documento è stato sottoscritto durante l’evento, tra gli altri, da Giovanni d’Ercole, candidato per Dratelli d’Italia.

“Ringrazio il comitato per iniziativa. Aderisco integralmente al documento e lo sottoscrivo formalmente in maniera convinta. Ho avuto affinità in passato con l’Altocalore e posso asserire che quando la destra era al governo della regione c’erano tanti progetti per il riammodernamento delle reti. Se arrivano i soldi del recovery fund meglio, ma abbiamo restituito i 2/3 dei fondi europei come regione: i soldi non sono problema. Dobbiamo capire che questa è una priorità per la nostra provincia. Tutti noi Irpini dobbiamo metterci d’accordo per intervenire e portante in consiglio regionale questa tematica. Siamo rappresentanti dell’Irpinia prima ancora che dei nostri partiti per questa tematica”.

 

È toccato poi a Maria Teresa Cipriano, candidata con Democratici e Progressisti.

 

“La prima cosa che voglio sottolineare è che questo è un patto che i cittadini sottoscrivono insieme ai candidati. È importante che ci siano questi buoni esempi e queste buone pratiche. In tutta Italia si sono affermati questi comitati a difesa dell’acqua e a maggior ragione qui, dove ci sono molte sorgenti, è importante che questa attività venga all’attenzione politica e che sia perseverante.  C’è bisogno che i fatti siano consequenziali. Mi auguro che ci sia la caparbietà di conseguire un impegno preso. In campagna elettorale ognuno promette qualcosa, ma ci sono cose che non hanno colore politico e valgono da sé perché bene pubblico. Vorrei poi suggerire un altro punto vivendo il mondo della scuola. Sto portando avanti una battaglia  per l’installazione di casette d’acqua nelle scuole. Sarebbe importante perché i giovani capiscano sia da punto di vista fisico che simbolico come l’acqua sia un bene importante. Se in tutte le scuole della regione potessimo realizzare questi distributori avremmo due risultati: l’utilizzo della nostra acqua e l’abbattimento dell’uso della plastica. Sottoscrivo questo impegno e mi impegno anche aldilà del discorso del consiglio regionale. Continuerò anche iscrivendomi al comitato a sostenere questo impegno, perché parte dal basso e c’è bisogno che i cittadini prendano coscienza dell’importanza della questione”.

 

Infine Luigi Tuccia, impegnato già in passato nel corso dei suoi incarichi nella questione della preservazione dell’acqua e oggi candidato con Europa Verde Campania.

“Condivido tutti i punti del documento. Potendo dare un suggerimento, inserirei qualcosa per garantire le portate dei fiumi. Abbiamo molti problemi in questo senso, sia per il fiume Sabato che per l’Ofanto. I nostri fiumi sono scarichi fognari perché non hanno la portata lunga che dovrebbero avere. Sul Sabato avevamo proposto un  contratto di fiume per mettere insieme 32 comuni, imprenditori e altri portatori di interesse. Dobbiamo educare anche gli agricoltori, perché l’utilizzo di diserbanti meno aggressivi è il primo passo”.

 



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