Naspi 2024, gli importi sono stati aggiornati: ecco quanto si prende adesso

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A quanto ammonta la Naspi, l’indennità di disoccupazione riconosciuta – a certe condizioni – a chi perde il lavoro? Vediamo come si calcola l’importo. 

Per il dipendente che si trova da un giorno all’altro senza lavoro c’è un’unica ciambella di soccorso: l’indennità Naspi. Si tratta di una prestazione liquidata dall’Inps che va a compensare (naturalmente solo in parte) la perdita dello stipendio. Non tutti sanno però che gli importi dell’aiuto sono stati rivisti a inizio anno per via dell’adeguamento al costo della vita. Qui di seguito i numeri aggiornati.

La Naspi è una prestazione liquidata dall’Inps che va a compensare (ma solo in parte, salvo casi eccezionali) la perdita dello stipendio. (Ilciriaco.it)

Innanzitutto, per il calcolo dell’indennità di disoccupazione si fa riferimento alla retribuzione media mensile imponibile ai fini previdenziali (comprese eventuali tredicesime e quattordicesime) degli ultimi 4 anni, escludendo però eventuali finestre nelle quali si è già usufruito della Naspi. In teoria, dunque, il trattamento Naspi potrebbe anche essere superiore all’ultimo stipendio, se la retribuzione media mensile risulta più alta. Ma succede di rado…

Tutti i numeri della Naspi 2024

Torniamo al nostro calcolo. Una volta individuata la retribuzione media mensile di cui sopra, occorre moltiplicare il numero risultante (Somma stipendi percepiti/Numero settimane contributive) per il coefficiente 4,33. A qual punto, se la retribuzione media è entro 1.425,21 euro, ne spetta il 75%; mentre per l’eventuale parte residua se ne prende il 25%. In ogni caso l’importo della Naspi non può superare i 1.550,42 euro.

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L’importo della Naspi si riduce col tempo, e precisamente del 3% al mese a decorrere dal primo giorno del 6° mese di fruizione (il 6° nel caso degli over 55). (Ilciriaco.it)

Occorre però ricordare che l’importo della Naspi si riduce col tempo, e precisamente del 3% al mese a decorrere dal primo giorno del 6° mese di fruizione (ma nel caso in cui il beneficiario ha compiuto 55 anni alla data di presentazione della domanda, il taglio del 3% scatta all’8° mese di fruizione).

Da tenere presente, poi, che gli importi sopra indicati sono al lordo delle tasse (la Naspi viene tassata come qualsiasi altro reddito, anche ai fini Isee), segnatamente all’Irpef. L’Inps effettuerà le trattenute fiscali previste mentre il contribuente potrà applicare tutte le detrazioni del caso. E non è finita. Quanto all’incentivo che spetta alle aziende in caso di assunzione a tempo indeterminato di lavoratori che percepiscono la Naspi, è cumulabile con l’esonero contributivo legato al contratto di reinserimento lavorativo, o apprendistato senza limiti di età. Ma questa è un’altra storia…



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