Mutui 2024: arriva il soccorso statale per aiutare le famiglie, ultim’ora

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Il caro mutui è sempre più allarmante e la Banca Centrale europea ha in programma nuovi aumenti. Ma questa volta interviene il Governo. 

Il Governo di Giorgia Meloni in soccorso delle famiglie sommerse dalle spese per mutui e affitti. Vediamo cosa cambierà nel 2024.

Interviene lo Stato per aiutare chi ha un mutuo/ Ilciriaco.it

La rate del mutuo o il canone dell’affitto sono la principale voce di spesa nel bilancio di una famiglia. Voce di spesa che, negli ultimi due anni, è aumentata in misura allarmante. Da gennaio 2022 ad oggi i tassi di interesse sui mutui sono cresciuti fino ad arrivare, dopo l’ultimo rialzo di fine luglio, al 4,25%: la percentuale più alta mai vista dal 2008. Questo ha fatto balzare alle stelle le rate mensili, soprattutto per quel che riguarda i mutui a tasso variabile.

Situazione non migliore per quanto riguarda gli affitti che sono sempre più cari. Premesso che trovare un appartamento in affitto per lunghi periodi è sempre più difficile, anche quando si ha la fortuna di trovarlo, il canone dell’affitto può anche arrivare a 1000 euro al mese per un semplice bilocale. Vista la situazione di crisi il Governo Meloni ha deciso di intervenire per aiutare le famiglie.

Mutui più leggeri nel 2024

Con la manovra di Bilancio 2024 il Governo Meloni ha introdotto una misura specifica che riguarda i mutui. Milioni di famiglie possono finalmente tirare un sospiro di sollievo.

Mutui e fringe benefit
Cosa cambierà nel 2024/ Ilciriaco.it

Con la manovra di Bilancio 2024 il Governo Meloni ha modificato le soglie massime di detassazione dei fringe benefit per i lavoratori dipendenti. Al momento le soglie di detassazione sono di 258 euro l’anno per i dipendenti senza figli e di 3000 euro l’anno per i lavoratori dipendenti con figli minori a carico. Dal 2024, invece, le soglie massime di detassazione dei fringe benefit passeranno a 1000 euro l’anno per i dipendenti senza figli e a 2000 euro l’anno per i dipendenti con figli minori a carico.

Ma il cambiamento più importante è il seguente: al momento rientra tra i fringe benefit che un datore di lavoro può concedere ai suoi dipendenti il pagamento delle utenze domestiche di luce, gas e acqua; dal 2024 l’azienda potrà pagare per i suoi dipendenti anche il canone mensile dell’affitto o la quota di interessi sulla rata mensile del mutuo. Sia chiaro: i fringe benefit non sono obbligatori e sta al singolo datore di lavoro decidere se concederlo oppure no.

Ma se un’azienda accetta, a quel punto i dipendenti che hanno ancora il mutuo in corso sulla prima casa, verranno sollevati da una grande spesa e si troveranno a pagare una rata molto più leggera. Il timore, però, è che nel 2024 la Banca Centrale europea, per contrastare l’inflazione, stabilisca nuovi aumenti dei tassi di interesse. A questo punto il beneficio stabilito dal Governo Meloni verrebbe vanificato in quanto, comunque, le rate dei mutui aumenterebbero ancora. Speriamo di no.



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