mostra Come sei vestita | Corriere dell’Irpinia

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Sara Plutino: L’idea della mostra percgè c’è problema nella nostra societò, un problema legato a stereotpi, violenza quotidiana, vuole andare ad abbattere muri di credenze e falsi miti presene all’interno delle relazioni, abbiamo portato questa mostra ad Avellino, come arci percorso diverso, a partire dall’informazione, fare cultura in modo diverso, scrittrice prenderanno posizione per cambiamento culturale, con libri, arte, laboratori con spettacolo teatrale, città ha determiaata caratteristiche non vanno bene alle donne, questo non viene ascoltato, iniziare a farci sentire, modificare linguaggio, percezzione rispetto ad altre fenomeni, città non a misura di donne, proviamo a cmbiarla se la città, se noi chiediamo qualcosa di diverso, non è solo questione di servizi che poi ricade su donne, perchè lavoro cura ricade su donne, questione di urbanistica, il 28 marzo insieme a Legamebiente cosa signifca urbanistica di pari opportunitò, città sicura cammino per strada perchè devo subire moletsia, sono uomini che rivolgono mpolestie alle donne, uomo si sentire in diritto , ambiente nel quale lui sta incide a usare quella parola, riflessione urbanistica, il modo in cui ci si veste non incide sulla possibilità di subire violenze violenza evviene per mano di una persona che si sente in dritto di decidere sul corpo donne, false credenze che va cambiata, come una donna ha subito volenza mura domestiche, passeggiata, violenza non è solo sessuale, violenza insieme di cose che si propaga sul tempo, incide su cultura, abiemte

 

Sarà inaugurata sabato prossimo, 16 marzo, alle 11, da Arci Avellino e SoMa-Solidarietà e Mutualismo Avellino, in collaborazione con Legambiente Avellino e la Provincia di Avellino. La mostra si intitola “Com’eri vestita? Storie di violenza” di Amnesty International e si potrà visitare salendo al primo piano del Palazzo della Cultura di Corso Europa 251.

La mostra è stata presentata in conferenza stampa lo scorso 8 marzo da Sara Plutino (Arci Avellino) e Maria Grazia Papa (SoMa), con  l’approfondimento  di Luigi Marino di Amnesty Benevento. Sarà possibile visitarla dal lunedì al sabato, ogni pomeriggio, dalle 15:30 alle 19:20.

Il programma dell’inaugurazione del 16 marzo prossimo prevederà l’inaugurazione della mostra e gli interventi di Sara Plutino e Laura Cervinaro (consigliera della Provincia di Avellino). A seguire, alcune scrittrici e giornaliste irpine daranno vita a un reading contro la violenza di genere; parteciperanno: Rosaria Carifano, Maria Laura Amendola, Elena Russo, Rosanna Maryan Sirignano.

La mostra si compone di dieci indumenti tutti diversi per altrettante storie di violenza di genere, raccontate attraverso delle targhe e ascoltabili attraverso un Qr Code. Amnesty International, nella sua realizzazione, ha tratto ispirazione da un poema di Mary Simmerling “What I was wearing”, in cui dove si raccontano storie di violenza sessuale attraverso i vestiti che le donne indossavano al momento in cui ne sono state vittima.

Le attività di Arci e SoMa proseguiranno in un lungo percorso con altre due prossime iniziative: il 27 marzo, presso il Circolo Arci Avionica, con il confronto sulle tematiche dell’urbanistica di genere insieme alla realtà di Legambiente Regionale e il circolo locale L’Alveare; il 12 aprile, presso il Circolo Arci Fortapàsc di Atripalda, dove a grande richiesta verrà riproposto lo spettacolo Brucio D’Amore della compagnia teatrale romana PartecipArte.

Rosanna Sirignano: il mio contributo sarà leggere alcune storie di donne arabe che nel nostro paese hanno difficoltà di leggere violenze hanno paura che sia costruito per rgeiudizio sentimento silmaofocbo che vede religosono islamico come violenza mentre violenza è patriarcato trasversale a religioni, sviscerare quello che significa portare velo, per molti meccanismo di difesa, quello che le opprime meccanismo di iolenza radice nel patriarcatao donne di Gaza, assitiamo tragedia senza precedenti o siamo libere tutte, non credo, secondo me il rispetto e l’abbracciare complessità va al di là di ciò che so, io penso che abbiamo bisogno dotnrare all’umanità, non cè bisogno di sapere dove si trova Plestina, cosa significa arabao, c’è bisogno di pensare a un principio di umanità, riconoscere che l’altro è iugfuale a noi

Elena Russo: donne arabe, prettamente giornalisti, nel 2021, ragazza irpina gruppi di Reveng Porno su Telegram, foto normalissime sui social, pubblicate in quei gruppi per vendtta da chi era stato rifiuto, sono diventate oggetto sessuale, accade una ivolenza di stuproc ex partener che condividono contatti telefonici, social, all’interno di una shit storim, violenza è anche on line, in un mondo interconnesso, anche quello è violenza, casi di Tiziana cantone, cobidvise immagini intime col partner, il mio invito è rilfettere su questo tipo di violenza sensibilizzar egiovani

Cervinara: feomeno grande, che va combatutto dall’interno di ognuno di noi, queste iniziative sono seme che frutterà perchè in ogni persona cresca germe della parità verso l’umanità, quello che serve, alta attenzione sul tema, educare future generazioni al rispettao, di qualsiasi genere, al rispetto del corpo e delle persone, deve fare da collettore, mam le signole istituzioni devono fare il proprio, avere fari sempre accesi, partecipazione, promuovere iniziative del genere

Carifano: percorso di ostra, princip base è che se una persona viene rapinata  non cp olpa della persona ripanata, non si mette dubbioc he sia stata assalita da qualcuno, se una donna viene molestata viene fuori ventaglio di scuse e giustificazioni che non mette in dubbio l’atto assalitarore, mentaltiò patroarcale che deve finire, due educazioni, quella per uomini e donne, dobbiamo avere paura del nostro corpo, noi siamo naturalmente provoicazione davanti alla quale non possono resiste, e possono fare quello che vogliomno, dalla battutaccia al passaggio alla mano richieste alle attenzioni, sono troppe gitificazioni dirate fuori per difendere uomini, macchiare le donne che non , non è  amsira di donna perchè società npn è amisura di donna, piccolo laboratorio di ciò che avviene in altri posto, oltre a tutto quello che manca nel governo centrale, non avere striuttire asili nido su cui scaricare donne di quetsi compiti, ad avellino e in Italia non considerata, anche partici e sindacati progessisti, dal giorno successivo a 8 marzo dove professionalità inviate sono maschili, anche Cgil dimentica che donne esiste, invitiamo professioniste, perchè volete quote rose, vanno garantire per merito e non genere, gli uomini non perchè bravi si conoscono nelle stanze solo alle donne massima eccellenza


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