Montemiletto, Minichiello perde pezzi di maggioranza. Zoina: “è stato commissariato” – IL CIRIACO

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“Prima di avviare il ragionamento che intendo portare a conoscenza dei lettori, sono necessari un ringraziamento e una premessa. Il ringraziamento va alle colleghe consigliere Meola e Ciampi e al candidato Sindaco Frongillo, che mi hanno consentito di utilizzare il gruppo, il simbolo e quello che esso rappresenta per interloquire con chi, dal 15 luglio ultimo scorso, non ha patria né identità politica, essendo migrato, come il più navigato trasformista, dal gruppo di maggioranza con cui è stato eletto a un gruppo diverso insieme ad altri 3 consiglieri.

La premessa invece è che appare strana e controversa questa migrazione perché più che uno spostamento a me pare solo un cambio di nome in ragione, così mi pare di aver capito, di una maggiore autonomia. Tanto è vero che il nuovo gruppo consiliare continua a condividere il programma amministrativo della maggioranza con cui sono stati eletti i 4 consiglieri fuoriusciti.

Io sono convinto che questa condivisione sia solo per salvare le apparenze e che sia funzionale a tenersi stretta qualche poltrona, considerando che 2 dei 4 consiglieri del nuovo gruppo hanno incarichi in Giunta.

Tuttavia, anche se all’inizio ho voluto dare il beneficio del dubbio, sentite le flebili dichiarazioni rilasciate, sono sempre più convinto che la verità di questo sdoppiamento vada ricercata da qualche altra parte e non nell’insofferenza delle scelte del Sindaco né nella diversità di vedute sulle questioni locali. Questo sarebbe per loro un ragionamento troppo elaborato.

La risposta, a mio giudizio, sta nella ingenuità del pensiero di chi non è capace di affrontare la complessità. La mancanza di programmazione, di una visione di ciò che si vuol fare e di ciò che si può fare rende un’Amministrazione ostaggio del chiacchiericcio e dell’inciucio, perché, se non si parla di cose serie e di progetti, quello spazio viene occupato dal pettegolezzo. Dinanzi a queste critiche, dinanzi al confronto con i propri fallimenti, la reazione è stata quella della fuga. Questo può andar bene per un gruppo di “comari”, ma non è quello che ci si aspetta da un gruppo che si è candidato per cambiare Montemiletto.

Detto questo, è doveroso riprendere una dichiarazione del Gruppo Liberamente che motiva l’assenza al Consiglio al Comunale del 5 luglio scorso: l’assenza, ribadisco, è stata una scelta politica, considerato che 7 dei 10 punti all’ordine del giorno erano mozioni o interrogazioni di un consigliere di maggioranza. Cerco di spiegare a chi auspicava la nostra presenza che, se fosse stato il Sindaco, in luogo dell’unità dell’Amministrazione che rappresenta, a porre all’ordine del giorno quegli stessi argomenti, noi avremmo partecipato, ma, vista la paternità e i modi, abbiamo ritenuto che la discussione così come era stata posta poteva far a meno della nostra presenza.

Noi viviamo nel consiglio comunale, purtroppo, una confusione dei ruoli che è esasperata da atteggiamenti senza alcuna logica. C’è un Sindaco che è anche Presidente del Consiglio a capo di una maggioranza di cui 4 consiglieri, tra questi il vicesindaco e un assessore, fanno un gruppo a parte. Un consigliere dei quattro che rimangono del gruppo di maggioranza presenta interrogazioni e mozioni: più che un Consiglio a me è parsa una resa dei conti interna alla quale ho scelto, e come me gli altri consiglieri di Liberamente, di non assistere.

Il nostro Gruppo ha scelto di non assistere alla “riunione” durante la quale la maggioranza, o parte di essa, di fatto commissaria il Sindaco, opzionandone le scelte per il futuro.

L’argomento trattato in Consiglio comunale, poi, su IrpiniAmbiente verteva tutto sulla definizione di “rifiuto ingombrante” e sulla domanda se i “materassi” rientrassero in tale definizione. Una discussione del genere non mi appassiona. Sarà perché, come componente del Consiglio d’Ambito indicato dal Partito Democratico e votato dai sindaci della provincia di Avellino, sono stato eletto per rappresentare 118 Comuni e devo, pertanto, rendere conto di posizioni e fare scelte dalle quali dipende il funzionamento dell’intero ciclo integrato dei rifiuti provinciale.

Non più tardi di 10 giorni fa, con la scelta del luogo dove realizzare il secondo Biodisgestore a servizio dei Comuni della provincia di Avellino, possiamo dire che l’ATO ha completato il quadro dell’impiantistica provinciale, rendendo la nostra una provincia autonoma nella gestione dei rifiuti. Questo proietta L’Ato di Avellino tra i primi della regione Campania per l’approvazione del piano industriale per la gestione del Ciclo Integrato dei Rifiuti. Presso la sede dell’Ato rifiuti, c’è stato un importante un incontro con le sigle e le rappresentanze sindacali dei lavoratori e dei vertici di IrpiniAmbiente e con il Presidente della Provincia.

Si è parlato di sforzi congiunti per superare le difficoltà della società che gestisce la raccolta, trasporto e smaltimento anche del Comune di Montemiletto, per scongiurare che fossero i cittadini incolpevoli a pagare non solo il prezzo ma anche il peso di questo momento di difficoltà. Queste ultime sono anche la diretta conseguenza dei mancati pagamenti per il servizio da parte dei Comuni. Chi vi parla, conoscendo la situazione del comune di Montemiletto, è consapevole che è da sprovveduti gridare al 1,2 milioni di debiti in 5 anni. Se fosse solo uno il milione possiamo anche sperare di incassarlo con l’attività di recupero. Tuttavia io credo che visti i pagamenti fatti in quota competenza 2019 (circa il 60% del dovuto) e con il 2020 ancora da incassare ad oggi la nostra situazione sia meno favorevole di quella che qualcuno voleva descrivere scansando le proprie responsabilità.

Su una cosa mi sento di assicurare, ovvero che se in futuro il Sindaco, in rappresentanza della sua maggioranza, dovesse proporre una discussione su come ad esempio ridurre la tariffa ai cittadini, migliorare il servizio nel rispetto dell’ambiente, fermare l’abbandono indiscriminato di rifiuti, garantiremo la nostra presenza. Tutti questi argomenti saranno, nei prossimi mesi, oggetto di una discussione ampia e che riguarda tutto il territorio provinciale. Sarebbe opportuno, un invito che speriamo sappia e voglia cogliere il Sindaco, che ne cominciasse a parlare in Consiglio comunale anziché dare luogo a discussioni che sono di quanto più distante dalle priorità che ha il nostro Comune e i suoi cittadini

Faccio poi un inciso sulla questione Alto Calore: le battaglie legali vorrei fossero affrontate nelle aule di Tribunale e non nei luoghi in cui la discussione deve guardare al bene e alla pace sociale. Se non condividete questa posizione, io vi comprendo, cercate di fare anche voi uno sforzo di comprensione, siete giovani e avete energie per farlo.

Infine, non posso non far riferimento al richiamo fatto sulla Mo.Se s.p.a. Un’impresa pubblica che in 4 anni è costata più di 6 milioni di euro, di cui 4,8 di debiti. Chi ebbe a farla pensava di fare bene. Poi furono gli stessi cittadini, molti erano anche coloro che oggi la rimpiangono, si accorsero che i vantaggi della società avevano un peso smisurato e insostenibile.

Le affermazioni di qualche componente uno dei due gruppi di maggioranza, lette maliziosamente, possono rappresentare la base di partenza di un ragionamento che porta alla creazione di una nuova Mose, magari una versione 2.0.

La faccio io una domanda a questo punto: noi tutti, cittadini di Montemiletto, ci dobbiamo aspettare un nuovo carrozzone elettorale? Ci auguriamo di no, perché come dice il detto sbagliare è umano ma perseverare è diabolico“.



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