Maddalena Cerasuolo, eroina delle Quattro Giornate di Napoli

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In occasione della celebrazione della Liberazione del 25 Aprile 1945, ricordiamo la partigiana napoletana che ha dato il nome al ponte della Sanità: Maddalena Cerasuolo, un simbolo della lotta di genere

Napoli fu la prima città italiana a liberarsi da sola dall’occupazione nazifascista, ancor prima dell’arrivo delle truppe americane. Un anno e mezzo prima che Milano fosse liberata il 25 aprile del ’45. L’insurrezione popolare contro l’esercito tedesco che si realizzò dal 27 al 30 settembre 1943 è nota come le “Quattro giornate di Napoli”.

Maddalena Cerasuolo, Lenuccia, come veniva familiarmente chiamata, nata a Napoli il 2 febbraio 1920, deceduta a Napoli il 23 ottobre 1999, operaia, Medaglia di bronzo al valor militare, è stata una delle tante donne protagoniste delle “Quattro giornate di Napoli” che, dopo la Liberazione, sono valse alla Città la Medaglia d’oro al valor militare. Nei giorni della rivolta contro i nazifascisti, che cominciò il 28 settembre 1943 e si concluse vittoriosamente il 30 settembre, caddero in combattimento 168 patrioti (tra i quali il dodicenne Gennaro Capuozzo), 162 furono i feriti, 140 le vittime civili. Gli Alleati arrivarono nel capoluogo partenopeo il 1° ottobre.

«[…] Ma il Ventotto
dello stesso mese
il popolo insorse
contro il massacro e il sopruso,
e c’ero anch’io dietro la barricata,
ragazza piena di amor di patria.
Trovai una mitraglietta
e sparai, sparai, sparai
contro le camionette
e i carri armati… […]»

(Maddalena Cerasuolo, estratto da La Mitraglietta)

La Cerasuolo si distinse, mentre si sparava contro i nazifascisti a Capodimonte, Foria e Chiaia, negli scontri a Materdei, per impedire che i tedeschi depredassero una fabbrica. La motivazione della medaglia al valore concessa alla giovane operaia ricorda che “dopo aver fatto da parlamentare dei partigiani con i tedeschi al Vico delle Trone, si distinse molto nel combattimento che ne seguì. Nella stessa giornata coraggiosamente partecipò anche allo scontro in difesa del Ponte della Sanità, al fianco del padre, con i partigiani dei rioni Materdei e Stella.

Oggi a Napoli (dove nel dopoguerra Maddalena si è maritata Morgese), è molto attiva un’Associazione di volontariato che porta, appunto, il nome di Maddalena.

Rosa Bianco

 


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