L’Avellino riparte, Capuano è carico: “Non regaleremo nulla a nessuno. Parisi? Vogliamo tenerlo” – IL CIRIACO

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Mancano ormai poche settimane e ricomincerà anche la Lega Pro. Prima i playout, poi da inizio luglio i playoff, ai quali prenderà parte anche l’Us Avellino.

Si ricomincerà, dopo mesi di stop e senza tifosi: di questo e della cavalcata biancoverde ha parlato il tecnico Ezio Capuano ai microfoni di TuttoSalernitana.

Ed è partito proprio dall’assenza dei tifosi allo stadio: “E’ come andare a vedere una commedia di Eduardo De Filippo senza avere nessuno spettatore dinanzi al palcoscenico. Il calcio è uno sport e un gioco, ma soprattutto una fabbrica di emozioni perché in tanti vivono la settimana in base al risultato della squadra del cuore. E’ importante che si riparta e mi auguro due cose: la sconfitta del virus e il ritorno del pubblico allo stadio. In Avellino-Ternana ho provato una sensazione bruttissima, tutto sembrava fuorché una gara. Piano piano rivedremo la gente sugli spalti, c’è grande voglia di normalità“.

In tanti sono preoccupati della ripresa, con il rischio infortuni per il calciatori che incombe: “La realtà è questa. Dopo 3-4 mesi l’aspetto muscolare risente dell’inattività, essere fermi da tanto tempo può essere pericoloso. I lavori statici e di forza non sostituiscono la preparazione quotidiana con l’attrezzo, quando non puoi usare il pallone non è la stessa cosa. Ci sarà un grandissimo sforzo degli atleti, ancor di più giocando in estate e ogni tre giorni. Mi auguro di sbagliare, ma temo che gli infortuni saranno all’ordine del giorno“.

Da questo punto di vista sarà fondamentale il lavoro svolto in questi mesi vissuti in casa, organizzati dagli allenatori insieme ai rispettivi staff: “Ognuno ha la sua tipologia di lavoro, posso dirvi che sistema uso io. In questi 12 giorni stiamo favorendo l’aspetto individuale, suddividiamo la squadra in gruppi da quattro arrivando alle 8 di mattina e andando via alle 19. Alterniamo forza e lavoro aerobico, distanze intermedie senza spingere molto per non affaticare i muscoli con carichi eccessivi. Se vai in sofferenza ti fai male, ma è normale che il corpo va anche abituato di nuovo alla fatica. Ogni allenatore ha una sua metodologia,Avere un gruppo molto giovane può rappresentare un vantaggio, ma se sei abituato ad esprimere calcio a grandi ritmi puoi fare un pizzico di fatica in più. E’ un’arma a doppio taglio“.

Infine sul percorso di crescita che l’Avellino ha fatto dal suo arrivo e sui playoff: “Noi abbiamo fatto un miracolo calcistico, nessuno dei tifosi dell’Avellino poteva pensare pochi mesi fa che potessimo salvarci evitando i playout. Ci sono stati tre cambi societari, qualcuno pensava fossimo destinati a fallire e nei momenti cruciali della stagione eravamo circondati da voci di ogni genere. Ora ci giochiamo la serie B, nella griglia di partenza saremo ultimi ma abbiamo tutto da guadagnare. Vorrei ricordare che stavamo facendo cose straordinarie, siamo a pari punti col Francavilla e vicinissimi a Catanzaro e Teramo che dovevamo affrontare in casa nostra. Grazie alla professionalità dei ragazzi avremo la possibilità di toglierci qualche altra soddisfazione, dobbiamo vincerle tutte perché non basterà il pareggio. Guai a pensare che saremo la vittima sacrificale: saremo motivatissimi e faremo battaglia su tutti i campi senza regalare nulla a nessuno“.

Infine una considerazione su Parisi, gioiellino di casa Avellino ambito da diversi club: “Parisi è uno dei giocatori più forti della categoria, è destinato al grandissimo calcio. Se lo dovesse prendere la Salernitana farà un affare, ma dovete parlare col presidente e vedrete che vi confermerà quello che penso: difficilmente ci priveremo di questo giocatore“.



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