L’analisi – Sporca e pesantissima. Una vittoria da “vecchio” Avellino

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L’Avellino sbanca Messina, allunga la serie positiva (settimo risultato utile di fila) e ritrova il sorriso esterno a più di otto mesi di distanza dall’ultima volta. Vittoria sporca e pesantissima, remake di tanti successi ottenuti allo stesso modo nella scorsa stagione. Su un campo ai limiti della praticabilità, con la clava al posto del fioretto, i lupi hanno interpretato al meglio la gara contro gli uomini dell’ex Capuano. Pallino del gioco in mano, cinismo e cattiveria al momento giusto, gestione dello sterile ritorno degli avversari (penalizzati, bisogna ricordarlo, da qualche assenza di spessore). Niente titoloni sui giornali ma tre punti preziosissimi messi in cascina. Con il destino che ha voluto regalare la prima gioia biancoverde a Kanoute in un giorno sicuramente complicato per l’attaccante senegalese dei lupi.

La risalita biancoverde continua, anche se gli avversari d’alta quota rispondono presente. In attesa di capire come andrà Turris-Catanzaro, il Bari torna a correre e il Palermo non si ferma. Monopoli e Francavilla si confermano, il Foggia va oltre la penalizzazione. L’Avellino però è tornato e vuole dire la sua. La sfida interna di domenica prossima con il Picerno sarà una partita da non sbagliare per arrivare al meglio al tour de force finale del girone d’andata. Quando gli esami (Turris, Bari, Foggia) si complicheranno e diranno tanto sulle reali ambizioni della squadra di Piero Braglia.



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