L’Avellino si fa acciuffare in extremis dal Cerignola e prosegue nel suo tormentato e deludente inizio di stagione. Stavolta i lupi non sono riusciti nemmeno ad approfittare del doppio regalo di Gonnelli (rigore ed espulsione) per portare a casa una vittoria che comunque avrebbe lasciato dietro di sé una lunga striscia di interrogativi. Perché, al netto di tutto, anche la prova di ieri è stata ampiamente al di sotto delle attese. La squadra è piatta, incapace di accendere l’entusiasmo di una tifoseria sempre più ferita e delusa.
Il tempo passa. La stagione, già nata sotto auspici non positivi, si sta trasformando in un vero e proprio incubo. Servirebbe una scossa per provare a ripartire, per provare a recuperare quello spirito di appartenenza che sembra ormai perduto. La scossa può arrivare attraverso due strade. Dallo stesso Taurino, con decisioni drastiche in tema di uomini e modulo (perché mai la scelta del 3-5-2?) da utilizzare, oppure da un cambio di allenatore. Magari scegliendo una soluzione ponte (Biancolino-Molino) prima di trovare l’uomo giusto a cui affidare fin da subito la ricostruzione. Una ricostruzione che si annuncia lunga e faticosa.
