La Via Crucis illumina il borgo di Gesualdo nel segno della pace

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Un manifesto vivente per chiedere la fine della guerra in Europa. E’ la Via Crucis andata in scena ieri  a Gesualdo, all’ombra del castello, con 100 figuranti in costume d’epoca.  Ha illuminato il borgo di Gesualdo con una spettacolare edizione “tra le bombe”, per ricordare la passione dell’Umanità, dilaniata dai conflitti in Europa e nel Medio Oriente, spiega il direttore artistico, il regista Roberto Flavia. I madrigali di Carlo Gesualdo hanno fornito la colonna sonora di un allestimento capace ogni anno di riunire migliaia di partecipanti.

“La Passione di Cristo – spiega Flammia – non può non richiamare la sofferenza dei tanti innocenti vittime delle guerre, di quei popoli costretti dai potenti della terra a fare i conti con il dolore e la morte. Di qui la scelta di inserire nella rappresentazione la deflagrazione che riproduce l’orrore delle bombe, per sensibilizzare i cittadini sui conflitti che ancora imperversano nelle diverse regioni del mondo, a partire da quello tra Russia e Ucraina ed Israele e Palestina. Abbiamo voluto fortemente che la Via Crucis fosse dedicata alla pace”

 


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