La rivoluzione del gol. Ad Avellino ora comanda la linea verde

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Le convincenti vittorie ottenute contro Monopoli (Coppa Italia) e Potenza (campionato) hanno restituito il sorriso all’Avellino dopo l’amaro ko di Messina.

Tutti promossi, ma a guadagnarsi le prime pagine di copertina sono stati soprattutto gli attaccanti Gabriele Gori e Lorenzo Sgarbi. Bravi a prendersi la scena e a scacciare via dubbi e paure.

Avellino, la rivoluzione del gol

In estate la coppia Patierno-Marconi prometteva scintille ed intrigava tifosi ed opinione pubblica. La fame agonistica del primo e la grande voglia di rivincita del secondo parevano garanzie assolute per i successi dei lupi. Nel giro di poche settimane il mondo si è però capovolto.

L’infortunio dell’ex Francavilla ed il perdurante momento poco felice dell’ex Pisa hanno ribaltato gli equilibri. All’ombra del “Partenio-Lombardi” si è consumata una vera e propria rivoluzione del gol. Ad Avellino adesso comanda la linea verde.

La strada tracciata

Tre gol a testa in sei giorni. Gori e Sgarbi non hanno perso tempo e non hanno fatto rimpiangere nessuno. Seguendo in pratica la strada tracciata da Raffaele Russo nella scorsa stagione: inizio a fari spenti, poi occasioni sfruttate e gerarchie ribaltate.

Al di là dei numeri i due hanno convinto per il modo in cui hanno interpretato la gara. Ferocia, determinazione ed una bella intesa in varie fasi del gioco (l’assist di Sgarbi per il secondo gol di Gori la testimonianza più evidente).

Un’intesa bella e naturale, con qualcuno che ha scomodato paragoni con la celebre “coppia d’oro” di un noto cartoon giapponese degli anni Ottanta. Inutile volare con la fantasia, meglio restare con i piedi piantati per terra. Ma se le premesse sono queste il popolo biancoverde può dormire sonni tranquilli.

Avellino, non c’è due senza quattro

Tutto molto bello, ma naturalmente tutti – da D’Agostino in giù – si aspettano un pronto ritorno a pieno regime dei due marpioni di cui sopra. Sperando che finalmente possano dimostrare tutto il loro effettivo valore (da top player della categoria). Nessuna mancanza di fiducia per i due giovani bomber, ma raddoppiare il numero di frecce avvelenate nella faretra di mister Pazienza sarebbe cosa gradita.

In tal caso si potrebbe evocare il titolo di un popolare film con Bud Spencer e Terence Hill: “Non c’è due senza quattro”. La sana concorrenza aumenterebbe il numero di opzioni a disposizione e la linea verde potrebbe trasformarsi in un’onda biancoverde. L’energia giusta per provare finalmente a comandare tutto il campionato.



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