La minoranza incontra il Prefetto: dalla movida di sabato al PdZ, i punti sul tavolo – IL CIRIACO

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Avellino – I rappresentanti della minoranza consiliare incontrano il Prefetto di Avellino, Paola Spena, per sottolineare il loro disappunto verso quanto accaduto sabato sera, con quelle immagini che hanno fatto il giro d’Italia. A Palazzo di Governo, però, vengono ribadite anche le difficoltà politiche in cui l’opposizione si trova a lavorare, tra Consigli comunali e commissioni che non si svolgono, fino alla vicenda del Piano di Zona.

Su quanto accaduto sabato sera «la Prefettura è in attesa delle valutazioni di Questura e Digos, per avere un quadro generale», spiega il capogruppo del Pd, Ettore Iacovacci. Al momento, dunque, non ci sono provvedimenti ufficiali nei confronti del sindaco Festa. «Il Prefetto ha ribadito che tutti sono tenuti al rispetto delle regole, a cominciare dal primo cittadino – prosegue Iacovacci. Inoltre ha sottolineato che non ha ricevuto alcuna chiamata dal sindaco quella sera. Quindi a questo punto andrà verificato il sindaco chi ha chiamato e, soprattutto, quando lo ha fatto, se all’inizio quando ha visto l’assembramento o dopo».

L’opposizione attende le decisioni della Prefettura in merito ai fatti di sabato e sul punto Dino Preziosi (La svolta) si dice fiducioso. «In due occasioni precedenti il Prefetto è stato molto corretto con noi, sia per quanto riguarda i test sierologici che l’attività consiliare. Ora ci aspettiamo una risposta sull’esposto presentato. E’ noto a tutti come il sindaco si sia lasciato prendere la mano e che quella situazione sia durata non 5 minuti, ma 40 – sottolinea. Mi auguro che il primo cittadino di una comunità non si esalti più rispetto a determinate cose, ma faccia il sindaco nell’interesse della città». Quanto accaduto sabato sera ha messo a repentaglio la salute dei cittadini, come sottolinea Preziosi: «Il primo cittadino ha il dovere di tutelare la salute pubblica, in quella occasione non lo ha fatto. In passato ha fatto l’ordinanza per Campo Genova sull’effetto, che non esisteva, di un imminente problema per la salute pubblica, sabato invece si è contraddetto con i fatti di via De Conciliis». Preziosi, inoltre, si augura che venga aperto un fascicolo perché «non vorrei che alla fine di tutto, la situazione venga a ricadere sulle forze dell’ordine. Sarebbe di una gravità estrema. Io penso che loro non siano stati chiamati dal sindaco prima che accadesse il tutto. Le avrebbe dovuto allertare subito, quando ha visto l’assembramento, invece ha diretto i cori».

Sulle telefonate alle forze dell’ordine l’opposizione solleva una serie di dubbi, come ribadisce anche Luca Cipriano (Mai più): «Non si si è capito se siano state chiamate o meno. Il Prefetto ci ha detto che, di fronte a quanto stava accadendo, il sindaco avrebbe dovuto subito chiamare visto che ha i numeri di tutti. Poi che lo abbia fatto o meno, noi non lo sappiamo». Il primo cittadino, di fronte alle immagini di sabato sera ha più volte sottolineato come il suo intervento si sia reso necessario per sciogliere l’assembramento che si era venuto a creare a va De Conciliis, sul punto Nicola Giordano (Laboratorio Avellino) chiarisce: «Esattamente dopo che lui se n’è andato, la polizia ha chiuso tutti gli accessi a via De Conciliis facendo controlli e multe a molti ragazzi – spiega. Insomma lui non ha sciolto niente, ha solo creato l’assembramento e poi lasciato i ragazzi là».

Oltre a quanto accaduto, a Palazzo di Governo si è discusso dell’intera ordinanza movida del Comune, come spiega Cipriano: «Il Prefetto ha sottolineato che la serata non ha funzionato secondo molti aspetti. È emerso il tema che l’esperimento della maxi isola pedonale sia stato un flop, quindi credo che ci sarà un comitato ordine pubblico per verificare l’accaduto».

Non è stato affrontata solo la movida di sabato scorso, ma i consiglieri hanno ribadito al tavolo in Prefettura le difficoltà in cui si trovano ad operare a Palazzo di Città: «C’è la difficoltà di stilare un regolamento per fare i consigli online e le commissioni che vengono boicottate – spiega Cipriano. Poi c’è la vicenda del piano di zona con il sindaco che è presidente autoproclamato, senza dimenticare la questione di Campo Genova». Sul Piano di Zona, Nicola Giordano denuncia quanto accadrà mercoledì: «Ci sarà una riunione, convocata regolarmente dal vice presidente, ma l’unico punto all’ordine del giorno che ci doveva essere, l’elezione del presidente, non è stato inserito. Quindi si acclara che Festa non era presidente, che ha fatto una serie di atti illegittimi, ma intanto non è in programma l’elezione del presidente».



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