Inchiesta appalti Comune, Avellino Prende Parte: “La questione non è solo morale, è politica”

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“Primavera non bussa, lei entra sicura”, così interviene Avellino Prende Parte relativamente all’inchiesta  delle  gare d’appalto al Comune di Avellino. “Le nubi che si addensano sopra palazzo di Città sono a nostro avviso il punto di non ritorno di una prassi politica amministrativa pluridecennale che ha segnato il passato e il presente di Avellino e che non possiamo più permettere ne segni anche il futuro. Il clima di incertezza sull’applicazione delle norme, di uso privatistico dell’amministrazione e degli incarichi pubblici, di gestione diretta del potere senza intermediazione democratica, di controllo dei servizi e dei permessi a fini di consenso è stato il principale motivo del ritardo di sviluppo economico della nostra terra. Se è parte di un sistema di illegalità diffusa e associata sarà la procura a dirlo, quel che è certo è che ha favorito la presenza e il radicamento di associazioni criminali di stampo mafioso fin dentro i colletti bianchi e gli ordini professionali della città. I fatti dicono che la questione non è solo morale, è politica. Un sistema che non nasce e muore in 5 anni ma che ha radici profonde e coinvolge ampi settori e che può essere estirpato alla radice solo cambiando radicalmente pagina all’amministrazione della città, aprendo porte e finestre al coinvolgimento della cittadinanza in tutti i luoghi decisionali fin dentro le partecipate e gli ambiti, dai quartieri a pezzi di bilancio, creando il terreno all’emersione di una classe dirigente politica, economica e sociale nuova. Non immischiata con le consorterie del passato, non emersa tramite il prestigio della famiglia o qualche solido legame con notabili buoni per tutte le stagioni. Una nuova generazione di persone che lavorano, si sono professionalizzate, hanno sviluppato saperi e competenze ben al di là di chi fino a oggi ha tenuto le redini del potere ma che mai ha avuto spazio di prendersi delle responsabilità in prima persona, al massimo “di aiutare”. Oggi più che mai serve la tutela dell’interesse pubblico e il rilancio di un’azione amministrativa fondata su una visione e un rinnovamento complessivo piuttosto che sulla tutela del proprio giardino. Il percorso fatto in questi mesi ha portato alla definizione di un programma innovativo e di rottura con l’ambizione di cambiare il volto”, concludono.



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