In pensione con meno di 10 anni di contributi: svolta per gli italiani

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Conviene andare in pensione con 10 anni di contributi. Scopriamo quali sono le condizioni da rispettare per sfruttare questa importante opportunità.

In base all’attuale riforma pensionistica, in Italia, è possibile accedere alla pensione di vecchiaia al sessantasettesimo anno di età dopo aver versato almeno 20 anni di contributi. Tuttavia ci sono anche altre opzioni che permettono di ritirarsi dal lavoro rispettando una soglia anagrafica inferiore e anche i requisiti contributivi più bassi.

In pensione dopo soli 10 anni di versamenti contributivi – Ilciriaco.it

Oggi vogliamo parlarvi della possibilità di andare in pensione dopo soli 10 anni di versamenti contributivi. Chiaramente si tratta di un’opportunità riconosciuta a determinate categorie di lavoratori, che rispettano specifiche condizioni.

Pensione con dieci anni di contributi: arriva la svolta per gli italiani

I requisiti da rispettare per ottenere la pensione di vecchiaia in Italia sono piuttosto proibitivi, tanto che i vari governi che si sono susseguiti in questi anni hanno fatto leva su una riforma pensionistica, per ottenere consensi elettorali.

pensione con 5 anni di contributi
Alcuni professionisti possono ottenere una pensione con dieci anni di versamenti contributivi – Ilciriaco.it

Tuttavia alcuni lavoratori hanno la possibilità di accedere al pensionamento con versamenti contributivi persino inferiori ai dieci anni. In tal caso è necessario rispettare altre condizioni.

Per andare in pensione con 5 anni di contributi è necessario avere un requisito anagrafico particolarmente alto ovvero di 71 anni di età. In questo caso il valore della pensione è calcolato interamente con il metodo contributivo e non è possibile accedere all’integrazione del trattamento minimo.

Ma è possibile andare in pensione anche con 10 anni di contributi per coloro che sono iscritti al fondo casalinghi o casalinghe INPS. In questo caso è possibile ricevere la rendita mensile versando cinque anni di contributi e al compimento del 57° anno di età.

Tuttavia, l’importo riconosciuto deve essere pari ad almeno 1,2 volte il valore dell’assegno sociale che nel 2023 è di 507,03 euro. Di conseguenza la pensione maturata deve essere pari ad almeno 608,43 euro.

Il mancato rispetto del suddetto requisito fa slittare il diritto alla pensione all’età di 65 anni, quando non è necessario rispettare alcuna soglia di reddito. È opportuno precisare che per la pensione erogata dal fondo casalinghi e casalinghe dell’INPS non vengono presi in considerazione i contributi versati con altre casse previdenziali anche se gestite dall’Istituto nazionale.

Alcuni professionisti possono ottenere una pensione con dieci anni di versamenti contributivi, come ad esempio la cassa di psicologi o la cassa multi-categoriale. In questo caso è necessario rispettare un requisito anagrafico ben preciso fissato a 65 anni.

La casa degli avvocati invece, rispettando lo stesso requisito contributivo, può andare in pensione ad almeno 70 anni di età.



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