Il segreto di Evangelina tra l’Irpinia e Parigi nel romanzo di Sassoli de Bianchi

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Il romanzo Evangelina (pagine 208 – Sperling & Kupfer, euro 17,90) del neurologo e presidente della Valsoia Lorenzo Sassoli de Bianchi ruota intorno a una storia familiare e a un personaggio femminile, una pittrice, che cela un mistero- Il nome Evangelina risale ai termini greci εὐ (eu, “buono”) e ἄγγελμα (angelma, “novella”, “messaggio”), cioè “buona novella”; il nome può nascere tanto come elaborazione di “Evangelo” o di “evangelista”, quanto come forma diminutiva del nome Evangel], tutte parole che derivano dalle già citate radici greche. L’esistenza umana si enuclea dall’incontro e dal contrasto degli opposti. Quelle pulsioni originarie in perenne lotta fra loro: il Bene e il Male, l’agnello e il lupo, eros e thanatos, innocenza e perversità, amore e odio. Un intricato mistero che si svela a poco a poco attraverso il percorso spirituale di Evangelina Esposito, giovane artista dotata di grande talento e di profonda religiosità, un’anima antica che ama con ardore l’esistenza e che riscopre sé stessa cercando le proprie origini. Il romanzo si svolge in parte nel borgo di Aterrana, frazione di Montoro. Situato ai piedi del monte pizzo di San Michele, costituisce una delle sette frazioni del comune di Montoro. Il borgo conserva le sue costruzioni lungo una sola strada di nome via Madonna delle Grazie. Il suo centro urbano e di stile medioevale. È legata al culto di San Michele e al culto di San Martino di Tour, patrono del luogo. Ha origini longobarde e vive i suoi momenti migliori tra il 1600-1700. Negli ultimi tempi il borgo di Aterrana ha dato molta attenzione alla cultura locale opera di gente comune e delle associazioni locali che tutelano con sacrificio allo scopo di recuperare il proprio paese. E quella di Evangelia è una storia forgiata dalla durezza della ruvida zolla irpina, terra di lupi e janare che si deposita nella memoria della protagonista come forza generatrice ed eco di un incubo.

Lasciando l’Irpinia, e la madre, Evangelina parte alla ricerca del padre. Dopo un lungo viaggio interiore, il trauma della scoperta di un fratello sconosciuto, l’amore per un giovane filosofo, la piena e sofferta realizzazione artistica a Parigi, città ricolma di meraviglie, la ragazza ritroverà, in una brutale grotta platonica, il tassello mancante per pacificare il proprio cuore. In questo nuovo romanzo, Lorenzo Sassoli de Bianchi, ispirandosi alla sua esperienza di giovane medico durante il terremoto dell’Irpinia del 1980, ricostruisce con maestria la vicenda di una giovane pittrice realmente conosciuta, capace di stare dentro e fuori dal tempo in una dimensione esistenziale diversa rispetto alla convenzionalità di un’epoca, la nostra, fatta di pura positività, che rifugge ogni dolore o colpa. Evangelina, al contrario, mostra come quello che ci sconcerta, ci ferisce e ci scuote alle radici può generare un’esperienza autentica, aprendoci la strada verso la bellezza più pura. Lo scrittore Lorenzo Sassoli de Bianchi tratteggia da un punto di vista spirituale la protagonista dell’avvincente romanzo Evangelina.

L’azione si dipana tra lo storico borgo di Aterrana, frazione di Montoro in provincia di Avellino, Bologna e Parigi. L’autore, che ha strutturato la sua quarta opera narrativa in 29 capitoli e un epilogo, confessa nel prologo di essersi ispirato all’incontro avvenuto con una giovane pittrice durante la propria esperienza di medico volontario, tra i primi a portare soccorso in Irpinia dopo il terribile terremoto del 1980. Rimase colpito dinanzi alla tempra della ragazza, che continuava giorno dopo giorno a dipingere con passione. Il nome scelto per il personaggio principale risulta certamente una decisione programmatica: Evangelina significa infatti portatrice di «un efficace messaggio». Dopo la laurea in Filosofia a Salerno, torna ad Aterrana e per un anno si dedica a curare la madre Cristina, gravemente ammalata, sino alla morte. Dal clima del paese natìo legato a credenze popolari come la grotta della Rupe del Diavolo e le janare, streghe e sacerdotesse di Diana, Evangelina Esposito vuole evadere per cercare il padre Andrea, allontanatosi da casa quando era una bambina di nove anni. Chiede allora notizie al falegname Bruno o’Chiacchiarone, il pettegolo di Aterrana: viene a sapere di un fratellastro, Tiziano, poco più giovane di lei, nato da una relazione clandestina, che ora si trova in una comunità di recupero per tossici. Inoltre, Bruno afferma che il padre sarebbe fuggito a Bologna. Nuovi tragici eventi aspettano la protagonista. Ospitata nella città felsinea dalla famiglia di un professore, una notte costui tenta di violentarla, affascinato dalla sua bellezza. Poi il fratello le ruba tutti i soldi e per giunta le affonda la lama di un coltello nell’addome. Mentre Evangelina è in rianimazione, Tiziano muore di overdose da eroina. A questo punto l’autore diviene anche personaggio e si trasforma nell’io narrante, usando sempre uno stile diretto e scorrevole: per caso giunge con la moglie Veronica (a cui è dedicato il romanzo) ad Aterrana in occasione dei funerali di Tiziano. In ospedale, tuttavia, il neurologo viene a sapere che Evangelina ha contratto la sifilide da piccola. Decide di inviarla a Parigi da una sua cugina, poiché la giovane donna vuole a tutti i costi ritrovare il papà scomparso, ma non va svelato come finisce il romanzo. (Antonio Corbisiero)


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