Il Provinciale racconta i mille volti dell’Irpinia, da Mamma Schiavona alla Valle d’Ansanto

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Dalle tammorre che arrivano a Montevergine in occasione della Candelora alla musica di Gesualdo. E’ un itinerario alla scoperta delle tante Irpinie che caratterizzano il territorio, da quella selvaggia a quella più urbanizzata, quello che consegna il giornalista Federico Quaranta nel Provinciale in onda su Rai Uno. U

n viaggio partito dal santuario di Montevergine, meta di pellegrini e diventato simbolo di accoglienza, come testimonia la celebrazione della Candelora, come spiega Marcello Colasurdo “Mamma Schiavona è la mamma di tutte le mamme, uomo e donna insieme. In occasione della Candelora, sono le paranze ad essere protagoniste, ogni canto diventa preghiera”. Un itinerario che attraversa misteri e leggende legate alla Valle d’Ansanto, dove si venerava la dea Mefite, considerata a lungo la porta dell’Ade, qui l’archeologo Vincenzo Santoli cominciò i primi scavi che portarono alla luce reperti e statuette consacrate alla dea Mafite.

Fino a giungere all’abbazia del Goleto e alla tragedia del sisma del 1980 raccontata da Franco Arminio “Quando sono uscito nella piazza ho capito subito che quell’evento avrebbe cambiato sempre la nostra vita”. Arminio ha raccontato nel suo “Viaggio nel cratere” l’Irpinia a venti anni dal sisma “Ho cercato di contrastare il cantiere della sfiducia che era diventato questa terra, per cercare di costruire il futuro. Sono convinto che non sia necessario rottamare la terra ma che passato e futuro possano convivere. E’ una sfida che abbiamo perso fino ad ora ma che possiamo ancora vincere”.

A parlare della tradizione vitivinicola irpina è, invece, Piero Mastroberardino “Il vino è un progetto culturale, non è mera tecnica ma ha una componente spirituale, è fatto di creatività e imperfezione. La mia famiglia ha sempre cercato di difendere questi vitigni anche quando erano fuori dal mercato”. Un percorso che arriva fino al borgo di Gesualdo e al suo castello dove il principe dei principe scrisse i suoi madrigali per cercare di trovare conforto alle sofferenze per l’assassinio commesso, dopo la scoperta del tradimento della moglie”


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