“Il Nazareno restituisca agibilità politica ai tanti militanti silenziati da chi ha gestito il Pd”: Petitto risponde ad Annunziata – IL CIRIACO

0
180


«La mia appartenenza politica al Pd non può metterla in discussione l’ex sindaco di Poggiomarino. Ora tocca al Nazareno restituire agibilità politica ai tanti militanti e amministratori silenziati da chi ha gestito il Pd irpino negli ultimi anni». Livio Petitto, eletto in consiglio regionale con la lista “Davvero”, replica alle parole del segretario regionale del Pd Leo Annunziata (leggi qui l’intervista) e chiama in causa Zingaretti.

Annunziata sostiene che il Pd ha ottenuto un ottimo risultato perché ha tenuto fuori la sua candidatura. Cosa risponde?

«La replica a tali affermazioni arriva dai numeri. Annunziata mente sapendo di mentire. Da iscritto al Pd, dopo la mia elezione mi sarei aspettato almeno una telefonata di congratulazioni dal segretario regionale e dal commissario provinciale Cennamo. Ma è una questione di bon ton che lasciamo perdere. La cosa fondamentale è che una larga fetta di militanti ed amministratori del Partito democratico mi hanno scelto per essere rappresentati in consiglio regionale, ed è anche grazie a loro che alla fine il risultato è arrivato. Nel frattempo attendiamo che Roma ci conceda l’agibilità per poter dire la nostra all’interno del partito provinciale»

Annunziata ha parlato di candidature coerenti nella lista di partito. Lei rispetto al Pd, di cui è tesserato, si sente incoerente?

«Coerenti certamente, ma con i metodi che hanno caratterizzato il Pd irpino negli ultimi anni e che, ovviamente, non mi vedranno mai in linea. Sono logiche che ho combattuto anche in campagna elettorale, le stesse che non hanno fatto crescere la nostra provincia negli ultimi anni. Io resto coerente: la mia appartenenza al Pd non la può mettere in discussione l’ex sindaco di Poggiomarino. Ho sempre rinnovato la tessera, ho sempre dato il mio contributo, sono altri che hanno impedito la possibilità di svolgere un congresso o di poter svolgere le primarie per la scelta del candidato sindaco di Avellino. Gli autori dei veti incrociati sono altri, sono quelli che hanno preferito coltivare logiche di potere fini a se stesse. E i risultati di chi ha avuto la responsabilità di gestire il partito negli ultimi anni, sono sotto gli occhi di tutti anche in termini elettorali. Non a caso oggi il Pd irpino è rappresentato in consiglio regionale, volendo restare alle candidature di bandiera, da chi ha preso la tessera solo qualche mese fa (il riferimento è al neoconsigliere Maurizio Petracca ndr)».

Da dove provengono le quasi 12mila preferenze che ha ottenuto?

«Dal radicamento sul territorio, dal lavoro che danni mi vede impegnato al fianco degli amici De Caro, D’Agostino, Festa e di tanti amici che non mi hanno fatto mancare il loro contributo nonostante, a causa del Pd, io abbia dovuto costruire una lista all’ultimo minuto insieme, e li ringrazio tantissimo, agli altri tre candidati. La mia elezione è il frutto di un lavoro di squadra, che continuerò a portare avanti anche in Regione Campania sempre nell’interesse di Avellino e dell’Irpinia».

Cosa accadrà, alla luce del risultato elettorale, nel partito democratico irpino?

«Penso che il Nazareno debba un chiarimento e non solo al sottoscritto, ma ai tanti iscritti che in questi mesi sono stati silenziati. Qualcuno avrebbe dovuto già trarre le proprie conseguenze all’indomani del voto, ma evidentemente non lo ha fatto. Attendiamo un intervento da Roma, diversamente noi continueremo il nostro percorso portando comunque le istanze del territorio nelle varie istituzioni. Noi possiamo assicurare una filiera istituzionale ai militanti del Pd e ai cittadini irpini. Gli altri non credo».

 Al netto dei problemi interni al Partito democratico, c’è parte di questa provincia che in queste ore sta franando. Da dove deve partire l’impegno della Regione Campania per l’Irpinia?

«Quando si parla di aree interne, il contrasto al dissesto idrogeologico deve essere al primo punto. Il piano regionale frane ha registrato notevoli ritardi, anche nell’erogazione dei contributi, rispetto al piano nazionale istituito dal Governo Renzi e portato avanti da Gentiloni. Prima c’era un ufficio della Presidenza del Consiglio dedicato all’argomento, ora è passato tutto nelle competenze del Ministero dell’Interno. Il Governo ha messo a disposizione i fondi, ora tocca ai territori presentare progetti meritevoli di accoglimento».

De Luca ha anticipato la sua nuova giunta. Nessun irpino tra gli assessori, cosa ne pensa?

«Attenderemo le proposte. Non è un problema di nomi o di provenienza geografica degli assessori. E’ alla prova dei fatti che li valuteremo, nell’interesse del territorio che rappresento».

 



Source link

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here