Il mio tempo d’oro, Lenzi si racconta tra citazioni, riflessioni e barzellette

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Sarà presentato giovedì 28 dicembre, alle ore 18.00, nella Chiesa Santa Maria del Carmine, Avellino, il volume Il mio tempo d’oro. Citazioni, riflessioni e barzellette, di Gianfranco Lenzi – a cura di Maria Cristina Lenzi – De Angelis Editore. Alla presentazione dell’evento, patrocinato dal Comune di Avellino, moderato da Pier Luigi Melillo (Direttore di “Otto Channel”), parteciperà Gianluca Festa (sindaco del Comune di Avellino), Maria Cristina Lenzi (curatrice del volume), Gianfranco Lenzi (autore del volume), con intermezzo musicale di Gianfranco OrecchioIl mio tempo d’oro è una raccolta di citazioni, riflessioni e barzellette con le quali l’autore fa un bilancio della sua vita. L’opera, pur non essendo autobiografica, ci racconta molto di Gianfranco Lenzi: della famiglia, del lavoro, delle passioni e delle delusioni.

L’ovvio spesso ci sfugge, scrive l’autore nelle pagine iniziali, per ricordare a se stesso e al lettore che non sempre siamo coerenti con le nostre idee. Nella vita di ognuno c’è un momento in cui si sente il bisogno di soffermarsi a ripensare alla strada percorsa; a volte questo bisogno viene trascurato, offuscato ma poi ritorna. Gianfranco va in pensione per poi inziare una nuova vita. Si confronta con la sua città e, fatti salvi gli affetti più cari, non riesce a trovare stimoli che gli suscitino curiosità ed entusiasmo.

Decide, perciò, di trasformare il tempo libero in risorsa e si trasferirsce ad Agropoli, diventando, lui che non ha mai amato il mare, un uomo di mare e di barca.

Ad Agropoli, diversamente dal periodo in cui per esigenze lavorative era sempre a contatto con la gente, scopre il piacere della solitudine, della contemplazione del paesaggio, del mare, degli ulivi e dei bei tramonti cilentani.

Ritorna con il pensiero ai momenti più importanti della sua vita e nasce in lui una spinta creativa. Incomincia così a insinuarsi lentamente, in lui, l’idea di raccogliere le riflessioni in un libro.

Il mio tempo d’oro ci rimanda alle due nature che hanno sempre convissuto in lui: quella sentenziosa e quella umoristica e burlona; grazie a quest’ultima è sempre riuscito a non far trasparire il suo essere più intimo sicuramente più malinconico.

Inizia a buttar giù le sue riflessioni senza un progetto ben definito, e man mano la sua scelta diventa sempre più convinta e determinata.

Le barzellette, aggiunte in un secondo momento, rispondono all’esigenza di dare ascolto al suo lato umoristico. Il suo è un lavoro autobiografico, in cui attraverso aneddoti e riflessioni si racconta, con sincerità e senza esitazioni; parla di sé e della sua vita trascorsa e presente. Gianfranco scrive ciò che ha imparato dall’esperienza vissuta per affrontare una nuova fase della sua vita, con consapevolezza ed equilibrio con la convinzione, come dice Voltaire, che: “La felicità si può cercare in tutti i luoghi, in ogni momento”.


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