Il giglio di grano tra sacro e profano, Flumeri si interroga sulla tradizione

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Una riflessione sul giglio di grano tra sacro e profano. E’ l’appuntamento in programma il 19 Agosto, alle 11, nell’aula San Rocco di Flumeri. La parola Giglio significa “Offerta di primizie” ed intorno ad esso, s’intrecciano i valori dell’amicizia a quelli del retaggio
culturale. Lee primizie dei frutti ricavati dalla  terra erano offerti in segno di devozione e di culto, perciò il Giglio non era altro che una particolare confezione, un modo caratteristico di
presentare il dono. Il culto di San Rocco è attestato a Flumeri fin dalla fine del XVI secolo. Inizialmente l’ex voto era costituito da semplici mazzi di spighe che venivano legati intorno a un’asta di legno ed aveva carattere individuale. Nella seconda metà dell’800 si passò alla realizzazione di  offerte collettive e ogni contrada del paese cominciò a realizzare il
proprio carro. Agli inizi del Novecento si cominciò ad assemblare un unico manufatto di grano, simbolo dell’unità della comunità, che aveva la forma di grande albero issato su di un carro agricolo che veniva poi trainato da buoi. Fra il 1968 e il 1972 i falegnami Nicola Giacobbe, Rocco Del Sordo e Rodolfo Mandarino modificarono la macchina devozionale nella forma attuale, sostituendo i buoi con un trattore che assicurava maggiore sicurezza e
stabilità.
Oggi è un obelisco alto circa 30 metri, rivestito da pannelli decorativi in grano e paglia artisticamente intrecciati dalle donne e dai giovani.

A portare i propri saluti Angelo Lanza, sindaco Comune Flumeri, Silvano Ciriello, priore Confraternita di San Rocco, Claudio Lettieri, parroco di Flumeri. Interverranno i maestri del grano, Giusy Giugliano ed Emilia Tarantino, docenti dell’istituto comprensivo Croce, intrecciatrici di spighe, Rocco Fortunato de La Carretta, Gerardo Colella Gerardo Colella, Antonio Fiore, Maria Rosaria Iorillo – La Puca Nera, Luigi Tarantino – La Ruota, Allyson Morra – La Spiga, Vittorio Albanese – Curmo D’Oro, l’ingegnere Marcello Lanza, il professore e scrittore Luigi Anzalone. Modera l’editore Silvio Sallicandro. Le conclusioni saranno affidate a Maria Rosaria Di Paola

“Il Giglio di Grano tra sacro e profano, cultura e società delle varie epoche, dal medioevo ad
oggi” è parte del progetto “ Legàmi”.

La Fondazione Amedeo Iorillo Ets, con il progetto Legàmi entra a far parte del Piano di Promozione Culturale 2023 della Regione, progetto finanziato con DGRC n.83 del 28/2023 , L.R. n. 7/2003 contributi per la “promozione e valorizzazione della cultura”.

Nel centenario della nascita di Italo Calvino, Legàmi vuole trarre ispirazione dal carro con l’obiettivo di creare una collana di fiabe, narrazioni dedicate alla realizzazione del giglio di grano di Flumeri, attraverso gli occhi e le rappresentazioni dei bambini. La sfida è quella di raccontare la tradizione


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