Il Comune rinegozia i mutui e recupera 1,2 milioni per l’emergenza Covid – IL CIRIACO

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“La Giunta appena conclusa, su mia proposta, ha approvato la rinegoziazione dei mutui con Cassa Depositi e Prestiti”. Ad annunciarlo è l’assessore alle Finanze, Enzo Cuzzola, dopo aver portato a conclusione un’operazione molto importante perchè consentirà un risparmio alle casse comunali.

“L’operazione si è resa possibile grazie alla Circolare n. 1300 del 23 Aprile 2020 di Cassa depositi e prestiti, che si è resa disponibile alla rinegoziazione dei prestiti in ammortamento al 1° gennaio 2020 concessi a Comuni, Province, Città Metropolitane, Unioni di Comuni, Comunità Montane, inclusi quelli già oggetto di precedenti programmi di rinegoziazione”, spiega Cuzzola. L’operazione consentirà di liberare risorse, nel 2020, che gli enti potranno destinare anche ad interventi per far fronte all’emergenza epidemiologica da Covid-19, come già aveva anticipato lo stesso Cuzzola (leggi qua).

“Essa comporta una riduzione della rata complessiva fino al 2034 a fronte di un incremento negli anni successivi. La rata annua nel 2020 si riduce di un importo pari a 1.259.000 €. Per l’esercizio 2021 la rata annua si riduce di un importo pari a 652.000 €. Per l’esercizio 2022 la rata annua si riduce di un importo pari a 652.000 €”, sottolinea l’assessore. La rinegoziazione consentirà, quindi, di ottenere dei risparmi importanti per i prossimi anni, per contro, però, vedrà un allungamento dei mutui di 7 anni rispetto alle attuali scadenze. Questo, però, non andrà ad incidere economicamente anzi “l’operazione è realizzata con un risparmio complessivo di 1800 euro, verificato attualizzando i mutui prima e dopo la rinegoziazione”, come spiega Cuzzola.

“Il debito complessivo attuale è composto da 147 finanziamenti per un totale di 31,6 milioni di Euro – prosegue l’assessore. La durata di vita residua media delle posizioni in portafoglio è di 14,7 anni. La rinegoziazione riguarda 111 prestiti per un debito di 28,3 milioni di Euro. La durata di vita residua media dell’indebitamento totale dell’Ente con Cdp passa a 22,2 anni”, conclude Cuzzola.



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