Il circolo dei cattolici e la chiesa di San Ciro celebrano il 46° anniversario dalla morte di La Pira

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Il circolo dei cattolici Giorgio La Pira e la chiesa di San Ciro celebrano il 46° anniversario della morte di Giorgio La Pira. L’appuntamento con “Unire la città per unire i popoli” è in programma l’8 novembre, alle 18, presso la chiesa di San Ciro. Ad officiare la celebrazione eucaristica don Antonio Fucci. A portare i propri saluti Michele Zarrella, coordinatore del Circolo dei cattolici Giorgio La Pira. A introdurre l’incontro Gerardo Salvatore, segretario regionale Acli Campania.

Docente di Diritto Romano all’Università di Firenze, deputato all’Assemblea Costituente nella lista della Democrazia Cristiana, La Pira fu tra gli artefici maggiori dell’impostazione della Carta costituzionale, fu anche tre volte sindaco di Firenze – tra il 1951 e il 1964 – sempre tessendo insieme studio e preghiera, amore per la giustizia, la solidarietà, la pace e il dialogo, e promozione della dignità umana e della civiltà cristiana. Da qui il suo “sogno” di una “Firenze cristiana”, “punto di attrazione di tutta la terra”, i suoi vibranti appelli e le sue battaglie innumerevoli per l’occupazione, la vivibilità e l’accoglienza delle città, l’edilizia popolare o la sua lotta contro l’aborto. “Vedere, discernere e agire questo era il suo modo di fare politica.”

Un impegno che assunse, a partire dagli anni cinquanta, un respiro mondiale. Da vero” profeta di pace”,  per esempio, La Pira fu il primo uomo politico occidentale a varcare la “cortina di ferro” per chiedere al Soviet Supremo a Mosca nel 1958 di “tagliare il ramo secco dell’ateismo di Stato”; o ancora raggiunse gli Stati Uniti, il Vietnam, Helsinki, Budapest, Tunisi a confronto con capi di Stato e Pontefici, per dire la sua su sviluppo, diritti delle minoranze, disarmo e soprattutto pace.

 


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