IIA, il Pd di Grottaminarda apre la vertenza Valle Ufita: “Perché non vogliono lo sviluppo di queste comunità?”

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GROTTAMINARDA – Lo stato di agitazione lo apre la sezione del Partito democratico della cittadina ufitana. È da qui, infatti, che riparte il confronto, aspro, con il Governo, sulle vertenze del territorio: perché non è solo Industria Italiana Autobus, ma anche stazione “Hirpinia”, polo logistico, zone Zes. Che deve diventare un’unica “vertenza Valle Ufita”.

Di questo si è parlato in un incontro insieme alle tute blu dello stabilimento flumerese, Rsu dell’azienda che produce gli autobus, il sindaco di Grottaminarda, Marcantonio Spera, l’amministrazione comunale ed il segretario dem del circolo grottese, Nicola Cataruozzolo. Presente anche il vice sindaco di Flumeri, Lello Masucci.

Apre l’appuntamento Cataruozzolo: “Il grido di allarme, stravolta, è più forte di altre volte. La delusione di chi è andato a Roma, ieri, al Mimit, ci ha fatto preoccupare. E ci ha sollecitato a fare il punto della situazione”. Il segretario parla di “un percorso alla prima tappa”. E continua: “Da quattro anni si brancola nel buio. Sono stati buttati al vento milioni di euro”.

L’assemblea di stasera si propone di organizzare una serie di iniziative che portano al prossimo incontro ministeriale, previsto per il prossimo 23 maggio. Ricorda le battaglie iniziali, della metà degli anni 70 del secolo scorso, quando lo slogan era: “La Fiat (allora era quella, n.d.r.) a Grotta è frutto della lotta”. Per arrivare all’IIA di oggi, con Leonardo, socio di maggioranza, che dismette il suo 27 per cento delle azioni “perché preferisce fare l’affare delle armi”, sottolinea Nicola Cataruozzolo. E si chiede: “Chi è interessato ad acquisire la fabbrica? Si può, si deve dismettere? Invitalia cosa vuol fare? Esiste un piano industriale?”.

Senza trascurare i 100mila ettari di terreno, su cui insiste IIA, “inutilizzati dal 1976”. E dà corpo alla “Vertenza Valle Ufita”: “Dobbiamo essere uniti, la nostra bandiera di partito la mettiamo da parte”. Quindi il sindaco, padrone di casa: “IIA e piattaforma logistica devono essere una cosa sola. Perché si rafforzano, sono due argomenti importanti per il futuro delle nostre aree”.

E tornando alla riunione capitolina di ieri, in cui era presente con il sindaco di Mirabella Eclano Giancarlo Ruggiero ed il vice sindaco di Flumeri, aggiunge che “secondo me qualche proposta è stata derubricata perché non risponde a dei criteri”. Per preferire, pare ormai certo, quella di Seri Industrial. Insiste sulla vertenza unica, Spera: “Sul polo logistico i soldi c’erano (26 milioni di euro iniziali, ndr.), poi sono stati prorogati i fondi del Pnrr. Ma ce li hanno scippati”. Motivo inspiegabile, per il primo cittadino ufitano, “è il progetto arrivato a 150 milioni di euro”. “Dobbiamo seguire un percorso “step by step per lo sviluppo e ricostruire il tavolo per la vertenza Valle Ufita. Ed individua il possibile “simbolo” della lotta: una tenda della resistenza.

È intervenuto anche il vice sindaco di Flumeri: “Da 14 anni questo territorio subisce mortificazioni – esordisce -. Ieri, a Roma, è stato umiliante. Il governo non ha pudore di consegnare la fabbrica nelle mani di Seri, vuol metterci una toppa. La vertenza Ufita -continua – non è scollegata, uniamole tutte e alziamo il livello dello scontro. Per evitare che, questo territorio, sia ulteriormente deturpato. Dobbiamo sensibilizzare la comunità e cambiare modo di comunicare. Tentiamole tutte perché non possiamo più sottostare a certe cose”.

Poi è la volta di Lello Colella, che lavora in stabilmento da 24 anni, Rsu della Uil, unico sindacato presente insieme alla Fiom: “I sindaci stasera sono pochi, partiamo col piede sbagliato. La questione non è partitica ma del territorio. Portiamo, perciò, la questione a livello nazionale. Altrimenti perderemo tutti”. Il rischio delle tute blu di Valle Ufita è che “il prossimo mese non si sa se prenderemo lo stipendio”. “L’azienda, il Governo, a che gioco stanno giocando, se secondo una stima fatta si perdono tre milioni di euro circa ogni anno? Cosa ne sarà dei circa 400 dipendenti, dell’indotto?”.

È stato chiesto anche l’intervento della Provincia. E la protesta, che può dirsi partita da una piccola sezione cittadina, “dovrà essere sinergica, senza colore politico. Ma bisognerà alzare l’asticella”. Quindi, da stasera, la mobilitazione per la “Vertenza Valle Ufita” comincia da Grottaminarda. “È una sfida che ci accingiamo a fare a chi non vuole lo sviluppo di quest’area”.


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