Idee Resistenti. Mario Oliva e la fotografia come ricerca della bellezza – IL CIRIACO

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Mario Oliva

Questo spazio quotidiano di creatività si chiama “Idee Resistenti” per due motivi: anche nella Fase 2 dell’emergenza Covid-19 è necessario resistere, esercitare la creatività e applicarsi a ciò che ci piace aiuta la mente a orientarsi in una direzione diversa: quella del futuro. Se avete voglia di inviarci le vostre Idee Resistenti scrivete a: eventi@ilciriaco.it.

Il settore delle cerimonie si appresta a riprendere il cammino, grazie all’ipotesi di ripresa dei ricevimenti dal 15 giugno, scaturita dall’incontro tra il Governatore Vincenzo De Luca e il Presidente di Unioncamere Ciro Fiola, con le prescrizioni di sicurezza allo studio della task force dell’unità di crisi della Regione Campania. Sono tantissime però le cerimonie già rinviate al prossimo anno e la crisi di tutti gli operatori del settore è palese; fortunatamente ci sono professionisti dello scatto che, come l’avellinese Mario Oliva, hanno diversificato il loro campo di attività, strategia sempre utile per minimizzare o quanto meno ridurre gli incerti del mestiere.

Mario Oliva

Per Mario Oliva, però, più che di scelta strategica di mercato, si tratta dell’articolazione di un’ispirazione costante alla ricerca del bello che lo ha spinto, negli oltre trent’anni di professione, a percorrere le strade della moda, delle immagini di interni e architetture, del ritratto, dello still life e della foto per advertising. La ricerca della perfezione formale e tecnica, che pure è il suo marchio di fabbrica, si sposa sempre, e questo è il suo lato più artistico, con l’indagine dell’anima del soggetto ritratto, di cui Oliva riesce sempre a catturare un lampo, una caratteristica infinitesimale che rende quel volto unico e l’attimo dello scatto irripetibile. La stessa emozione che trasmette di fronte ad allestimenti architettonici – ha realizzato splendidi reportages per la rivista patinata Ville e Casali – con la capacità di cogliere, oltre ai punti di fuga delle linee architettoniche o i chiaroscuri o le texture dei materiali, lo “spiritus loci” che rende ogni casa viva e vibrante. Si potrebbe dire che lo sguardo, attraverso la mediazione dell’obiettivo, si spinge oltre la superficie, entra nel profondo anche in situazioni come il matrimonio, di cui coglie l’intima essenza, che non esclude momenti di divertimento, situazioni ironiche e divertenti, momenti di rilassatezza e l’espressione autentica dell’amore e della famiglia. E’ facile il paragone con svariati pittori, dall’attenzione rinascimentale ai dettagli, alla leggerezza di certo barocco francese, alla languida coloritura impressionista, fino a tocchi di reportage in stile Cartier Bresson o Elliot Erwitt. Tante le esperienze anche nel settore della moda, memorabile la partecipazione, in qualità di assistente del maestro della foto di fashion Gian Paolo Barbieri, in occasione del calendario 2001 di GQ con Monica Bellucci.

Subterranean Lady in Milan, foto Mario Oliva

Mario Oliva come hai trascorso la fase 1 e come stai vivendo la fase 2 dell’emergenza coronavirus?

“Ho trascorso la fase 1 a casa, costretto non solo dalle ordinanze ma da un infortunio al braccio che mi è capitato qualche giorno prima dell’inizio del lockdown. La preoccupazione maggiore, però, era per i miei figli a Milano. Ad ogni bollettino che comunicava l’aumento dei contagi, cresceva la preoccupazione mia e di mia moglie. In certi momenti vorresti stare tutti insieme ma, ormai da anni, la loro vita non è qui con noi. La fase 2 ha un po’ il sapore della liberazione perché si può uscire più liberamente, ma in me c’è comunque la preoccupazione che possano riprendere i contagi, soprattutto quando, in strada, vedo gente che con molta leggerezza ha ripreso a comportarsi come tre mesi fa, sprezzante del pericolo”.

A cosa ti sei dedicato in questo tempo sospeso? C’è qualcosa che hai ripreso o qualche nuovo progetto che hai immaginato?

“Purtroppo il problema al braccio ha inibito qualunque iniziativa, sono riuscito, però, a dedicarmi al completamento del mio nuovo sito. Lo dovevo fare già da un po’ ma, come spesso capita, proprio per le tue cose non riesci a trovare tempo. Il progetto più importante al quale mi sono dedicato è stato quello della riorganizzazione della mia attività sapendo che i prossimi mesi saranno molto difficili”.

Uomo in riva al lago, foto Mario Oliva

Cosa hai dovuto annullare o rimandare, come pensi che sarà la ripresa?

“Diversi lavori del settore delle cerimonie sono saltati per sempre, trattandosi di eventi legati ad una data ben precisa che, seppur spostata, non avrebbe lo stesso significato. Altri lavori sono stati spostati direttamente al 2021, o all’autunno di quest’anno, ma con un grande punto interrogativo. Credo non sia bello sposarsi con tanti condizionamenti. Se dovessi sposarmi io, sposterei il tutto al prossimo anno perché vorrei anche che gli invitati partecipino in maniera tranquilla, serena e sicuramente senza mascherina. Anche se le sale per ricevimenti riaprissero a breve, credo che ci si scontrerebbe subito con la drastica riduzione della capienza consentita quindi, cosa fai, rivedi la lista degli invitati?”.

Sei un fotografo pubblicitario e di wedding, come si muoveranno questi due settori con la ripresa?

“La ripresa di questo settore secondo me avverrà a partire dai mesi di aprile/maggio del prossimo anno da quando, probabilmente, i fotografi dovranno gestire gli impegni che la gente aveva già previsto per il 2021 e quelli rimandati di quest’anno.  Anche l’altro settore di cui mi occupo, quello della fotografia commerciale/pubblicitaria, ha avuto, ovviamente, un fermo. Credo, anzi spero, che le attività che riescono a rimanere in vita, seppur con molte difficoltà, non smettano di fare promozione. Forse proprio in momenti come questi è importante far sapere che esisti e che sei ancora “vivo”, far sapere come hai riorganizzato la tua attività pur di continuare a combattere e pubblicizzare al meglio i tuoi prodotti o servizi”.

Cosa hai imparato da questa esperienza? Cosa pensi che abbia imparato la società in generale?

“Come succede ad ogni calamità, vedi gente che non ce l’ha fatta e pensi che sei stato fortunato. Senti di dover essere migliore. Vedi che non è impossibile andare a fare la spesa ogni 10 dieci giorni, mentre, per gli alimenti a deperibilità giornaliera, vai nei piccoli negozi di quartiere, che pure hanno diritto a vivere, e scopri un rapporto diretto e umano con il proprietario al contrario della cassiera giustamente stressata che ti vede come un potenziale untore”.

Descrivici le foto che hai selezionato per noi…

“Come detto prima, durante la quarantena ho riorganizzato il materiale per il nuovo sito, nella ricerca delle foto sono venute fuori delle immagini che scatto per me. Foto che un giorno potrebbero diventare anche una mostra retrospettiva. Due in particolare mi hanno fatto pensare al tema della solitudine, a quelle persone rimaste sole durante questa pandemia e, riferendomi alle mie foto, ho pensato a quella signora anziana. La foto fu “rubata” lungo le scale della metropolitana di Milano. Chissà ora dov’è quella elegante signora, spero circondata dall’affetto dei suoi cari”.

Da adesso cosa vuoi fotografare? Senti il bisogno di recuperare la bellezza dopo un periodo così cupo?

“L’annullamento di diversi incarichi mi darà l’occasione di rivedere alcuni aspetti del mio lavoro. Vorrei ricominciare a scattare foto per me, non solo per i committenti. Per certi aspetti vorrei ritornare ad essere un fotoamatore”.

Scheda biografica di Mario Oliva

Mario Oliva si occupa di fotografia da molti anni.  Gli inizi degli anni 80 lo vedono collaboratore del fotografo Giovanni Di Nardo. Dopo alcuni anni, conclusa questa bella esperienza, si è specializzato in fotografia pubblicitaria grazie alle diverse collaborazioni con studi fotografici di Milano. Ha sviluppato, altresì, una particolare competenza in fotografia di architettura e di interni. Considerato il territorio in cui prevalentemente opera, non si è voluto chiudersi in un unico settore tant’è che non ha mai abbandonato il settore delle foto di cerimonia. Ritiene, infatti, che parte dell’esperienza maturata in un settore possa essere di aiuto e di stimolo se applicata ad un altro genere di fotografia. 

www.marioolivastudio.com



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