Idee Resistenti. Andrea Pinto, nuovo singolo dopo la quarantena in Ucraina – IL CIRIACO

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Andrea Pinto

Questo spazio quotidiano di creatività si chiama “Idee Resistenti” per due motivi: anche nella Fase 2 dell’emergenza Covid-19 è necessario resistere, esercitare la creatività e applicarsi a ciò che ci piace aiuta la mente a orientarsi in una direzione diversa: quella del futuro. Se avete voglia di inviarci le vostre Idee Resistenti scrivete a: eventi@ilciriaco.it.

Tra le tante storie di irpini in quarantena c’è anche quella di Andrea Pinto, cantautore irpino

Andrea Pinto

da diversi anni trasferitosi in Ucraina per portare avanti il proprio percorso musicale grazie ad un contratto con l’etichetta Moon Records, una delle più importanti del Paese, con cui ha pubblicato “Sub Rosa” e “Sogni d’altro tempo” nel 2018. Studente del Liceo Colletta di Avellino, laureato in lingue e letterature straniere all’università di Salerno, Andrea Pinto ha visto alcuni suoi brani diventare suonerie per compagnie telefoniche come Vodafone, Kievstar e Life, è stato incluso nella compilation “Moon stars metal” e ha partecipato a Sanremo Rock. Come poeta ha pubblicato per l’editore Nulla Die “Senza titolo. Tempo, senso e soluzione” con cui ha partecipato alla più importante fiera del libro ucraina.

Andrea, come hai passato la quarantena all’estero?

“Sarei dovuto tornare in Italia per il periodo Pasquale, avevo intenzione di presentare il mio libro “Senza titolo. Tempo, senso e soluzione” nelle librerie e nei centri culturali, dove mi sarei esibito anche in concerto, ma poi all’improvviso tutto è cambiato e sono dovuto restare a Leopoli, per via della quarantena. Sinceramente non è stato un bel periodo, ma qualcosa di costruttivo l’ho fatto: ho scritto tanto, ho quasi finito un nuovo libro, che vorrei pubblicare forse l’anno prossimo, e ho composto molte canzoni. Non ho scritto proprio una canzone relativa a questo preciso momento storico, però certamente l’attuale situazione ha influenzato i miei testi e la mia musica. Ho passato quasi 3 mesi a casa, da solo…certo è stato difficile, ma sono andato avanti, cos’altro fare?”.

Come hai vissuto le notizie che ti arrivavano dall’Italia e come ti hanno sostenuto gli amici che hai in Ucraina?

“Ero sempre in contatto con l’Italia in un modo o nell’altro e leggevo le notizie, certo non erano proprio rassicuranti, visto che l’Italia è stato uno dei paesi più colpiti dal Covid-19, soprattutto all’inizio. Ho avuto paura per la mia famiglia, parenti e amici in Italia, ma fortunatamente tra i mie cari non c’è stato nessun caso. Comunque è stata un pena sentire tutte quelle notizie che hanno profondamente scosso il nostro paese. Sia qui in Ucraina che dall’Italia gli amici mi hanno sostenuto, siamo stati spesso in contatto, anche per mezzo di video chiamate, così in un certo senso si è annullata un po’ la distanza. Posso dire che in questi casi la tecnologia è stata davvero d’aiuto. Sicuramente se una tale pandemia fosse accaduta negli anni ’80 per esempio, sarebbe stato molto più difficile per tutti, data l’assenza di tali sistemi di comunicazione che si basano su internet”.

Come pensi che sarà la ripresa, vista la difficoltà per gli spettacoli dal vivo? In Ucraina la situazione è diversa dall’Italia? 

“Per quanto riguarda la ripresa, per quello che ho letto, credo che dobbiamo aspettare la fine dell’estate per capire cosa succederà. Si spera che il virus si vada gradatamente indebolendo nel periodo estivo, altrimenti potrebbe esserci una nuova situazione d’allarme e nuove quarantene. Spero davvero di no. La mia speranza è che tutto sparisca all’improvviso, così come è cominciato o che scoprano al più presto un vaccino sicuro. Logicamente l’economia ne ha risentito, ma era inevitabile. In Ucraina la quarantena è cominciata  un po’ dopo l’Italia, se ricordo bene e più o meno la situazione era la stessa a livello di quarantena, anche se qui il numero dei contagiati è inferiore. Adesso hanno riaperto i locali, le terrazze e sembra che si stia gradatamente ritornando a una situazione quasi normale. Speriamo bene. Sicuramente il distanziamento sociale, necessario a contrastare il contagio, non aiuterà gli spettacoli dal vivo, in generale. Credo che comunque prima o poi riprenderanno, anche se con molte misure di sicurezza, credo, come la distanza tra i posti degli spettatori ecc. Appena sarà possibile riprendere i concerti mi piacerebbe, come dicevo prima, continuare il percorso letterario-musicale che avevo intrapreso: “Poesie in musica”. Vorrei fare degli spettacoli di questo tipo, anche per presentare il mio libro, come dicevo in precedenza”.

Raccontaci di questo nuovo brano “Tutta la mia vita”.

“Questo mio nuovo brano nasce da un progetto artistico in collaborazione con l’Autore Dino Pavone, il quale ha scritto testi di canzoni per i Maestri Sylvia Pagni, Giò Di Tonno, Maurizio Chiavaroli, Francesco Leonelli. E’ una canzone potente, diretta, che non credo abbia bisogno di tante spiegazioni. E’ un progetto italiano che abbiamo intenzione di promuovere in Italia. Se tutto va bene, tra un po’ di tempo dovrebbe anche cominciare la rotazione radiofonica. Seguirà, a breve, un altro singolo”.

Come ti senti cambiato da questa esperienza? Pensi che il mondo cambierà in qualche modo o tutto tornerà come prima? 

“Io credo che il mondo sia cambiato e anche il mio stesso modo di concepirlo. Non so se tutto ritornerà come prima e nel caso si ritorni all’assoluta normalità, ci vorrà del tempo, suppongo, per far scomparire completamente la paura. Ci troviamo di fronte a un nuovo percorso di vita, che dobbiamo affrontare con determinazione e coraggio. Ci siamo alzati un mattino e abbiamo trovato un virus a governare il mondo, lasciandosi dietro una scia di paura, dolore e morte. Abbiamo dovuto isolarci, restare a casa, abbandonare le nostre abitudini quotidiane da un giorno all’altro. E’ stato difficile, però ci siamo riusciti, almeno per ora. Infine, posso dire che in questi ultimi tempi ho percepito ancor di più quanto l’esistenza sia fragile e quanto siamo impotenti di fronte a una pandemia di questo tipo, pur essendo super avanzati tecnologicamente. Forse questo dovrebbe farci riflettere sulla vera essenza della vita e anche aiutarci a rafforzare la nostra spiritualità. Me lo auguro”.

Per info su Andrea Pinto visita il suo sito www.andreapinto.eu 



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