Gerardo Carmine Gargiulo festeggia i 50 anni di carriera con il nuovo album “Nel bene e nel male”

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Ritorna con un nuovo album “Nel bene e nel male” il cantautore avellinese Gerardo Carmine Gargiulo. Il nuovo disco sarà presentato sabato 16 dicembre, alle 10.15, al Circolo della stampa  di Avellino. Il cantautore solofrano riabbraccerà la propria terra proponendo le sue nuove canzoni. Modererà il responsabile della redazione di Avellino de Il Mattino, Gianni Colucci. Alle 20.30, sempre al Circolo della Stampa, si replica con lo show case aperto a tutti gli amici e gli appassionati. Un momento per scoprire il nuovo disco ma anche per ricordare storie ed aneddoti di una carriera, che quest’anno ha festeggiato i 50 anni, insieme al giornalista de Il Mattino, Massimo Roca.

“Nel bene nel male” (disponibile in vinile, cd e digitale) contiene undici brani ed un sottotitolo a cui l’autore tiene molto: “Omnia vincit amor”, l’amore vince su tutto. «Il sottotitolo è il cuore del disco» ci tiene a precisare l’autore. Il disco si apre con ‘Nella tana dell’orco’: «L’orco è l’odio che alberga in ognuno di noi, ma c’è la possibilità di sconfiggerlo ed arrivare alla Reggia del sole». Nel bene e nel male è stato anticipato da altri due singoli:’ Cosa sarebbe il mondo senza musica’ e ‘Siamo sulla stessa barca’. «“Siamo tutti sulla stessa barca” è un brano che sembra scritto per l’occasione, ma in realtà lo scrissi in seguito alle dimissioni di Papa Benedetto. Questo è il momento della prova. Al di là delle polemiche, delle questioni di politica economica, siamo davvero tutti quella stessa barca. Sono convinto che tutta questa sofferenza non sarà stata vana. Sarà da insegnamento».

Un fotogramma sereno di una storia d’amore matura dai tratti autobiografici è “Barcellona
sembrava Parigi”. Il brano manifesto è l’omonimo N”el bene nel male: (“Non mi interessa far l’amor in un cesso/ Non mi interessano i soldi e il successo / Non ho bisogno di una vita di inferno / Ma solo bisogno di un amore eterno”). E’ un tema che serpeggia latente e che ritorna anche in ‘Incantesimo d’amore’ dove la passione non può banalmente consumarsi in un hotel (Era un incantesimo d’amore… è diventato uno squallore)
La splendida ‘Nessuno saprà mai’ è il pezzo con dalla melodia ariosa e coinvolgente: «È una
canzone d’amore. Un amore sofferto, un po’contrastato. Ma quale amore non ha i suoi conflitti i suoi alti e bassi, i suoi slanci , le sue sofferenze. Un amore non corrisposto».
‘Auhhh il lupo canta alla luna’ è un grido dell’anima, un grido di dolore e rabbia, ma anche di speranza, in cui ritorna anche il simbolo della propria terra d’origine, il lupo: (“Tu sei qui, tu sei lì, sei al di là dei confini del mondo, al di là di ogni tempo”).
Spazio all’ironia in ‘Invidia – perfidia’, una sorta di sequel di Invidia, brano contenuto in Avellino Express. La sua invettiva garbata, ma anche sferzante, ai colleghi questa volta coinvolge Vasco Rossi (“di tre generazioni maestro di eccessi e trasgressioni”), Jovanotti (“Tu credi al Big Bang e pensi positivo perché, ma torna al Padre Nostro, all’unico vero Dio uno e trino), Zucchero, Battiato, ma anche Caparezza, Tiziano Ferro, Cremonini e Fabri Fibra. Tristemente attuale è ‘Occhi Blu e i pescecani’ (Di pescecani ne è pieno il mondo /
/ Di questo crimine alla Giustizia il colpevole / Ma tu sorridici dal Cielo Occhi Blu)
La chiusura, di quello che appare quasi un concept album, è affidata a “Salvarsi l’anima” in l’autore richiama addirittura le tre virtù teologali (“Ma l’importante è salvarsi l’Anima / l’importante è tornare a credere / salvarsi l’Anima come si fa / in questo mondo di eresie, di falsi eroi e ipocrisie /ci vuole Fede, Speranza e Carità”).


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