Falso in bilancio al comune di Avellino, ascoltato in aula il dirigente di settore

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Nella giornata di oggi, dinanzi al Tribunale di Avellino, in composizione monocratica e presieduto dalla dottoressa Elena Di Bartolomeo, ha avuto luogo una nuova udienza relativa alle accuse di falso in bilancio per il comune di Avellino.

A finire sotto la lente d’ingrandimento della Procura di Avellino fu il bilancio del Comune di Avellino relativo all’anno 2013. Oltre all’allora sindaco del comune capoluogo Foti (poi prosciolto dalle accuse) furono raggiunti da avviso di garanzia tutti i componenti della giunta comunale dell’epoca.

Il rinvio a giudizio, invece, arriva per l’ex assessore alle Finanze, il dirigente di settore, G.M, e i componenti dell’allora collegio dei revisori dei conti. Secondo la Procura da quel Bilancio comunale sarebbero stati omessi “alcuni conti dell’ente, tra cui pignoramenti e debiti fuori bilancio per un totale di 13 milioni di euro che, se inseriti nel documento contabile, avrebbero portato l’ente a dichiarare il dissesto finanziario”.

Nella giornata di oggi è stato ascoltato il dirigente di settore, che ha dichiarato che – all’epoca dei fatti – il Comune non aveva pignoramenti  e che non vi fosse alcuna volontà di commettere falso e che il suo operato è stato limpido e lineare”.  La prossima udienza, adesso, è attesa per il 13 luglio 2023, quando saranno ascoltate nuove testimonianze volute dalla difesa.


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