Estate, la sfida delle pro loco: sia valorizzato il nostro impegno. Basso di Sistema Irpinia: potenziare l’offerta. Ma il palio dell’anguria è a rischio

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E’ un invito a unire le forze e a investire sulle peculiarità del territorio quello che arriva dal confronto promosso dall’Unpli a Palazzo Caracciolo. Una sinergia che deve coinvolgere istituzioni e pro loco. E’ Sabino Basso di Sistema Irpinia a sottolineare il valore dell’associazionismo, a partire dalle pro loco: “Sono sentinelle sul territorio, hanno avuto e continuano a svolgere un ruolo importante per garantire la difesa delle tradizioni”. Spiega come “Il primo passo per la nostra provincia è il cambiamento di mentalità.  Se tutti restano arroccati nelle loro posizioni è difficile raggiungere un risultato. Nelle scorse settimane ho chiarito alcuni equivoci relativi al progetto di Sistema Irpinia. Certo, Roma non è stata costruita in un giorno ed è evidente che portare persone più di una notte in Irpinia è una sfida complessa. L’obiettivo è guardare a nuovi orizzonti ma non dobbiamo inventarci niente, basta guardare a territori come Trentino, Sicilia, Piemonte che somigliano all’Irpinia. I presupposti per fare bene ci sono. Penso al buon lavoro realizzato sui cammini, che collegano Molise, Campania e Basilicata e possono portare flussi turistici in Irpinia. Servono infrastrutture, alberghi, posti letto, la ricezione è importante. Dobbiamo fare investimenti con l’obiettivo di attrarre turisti in questa provincia e far crescere la qualità degli eventi”.

Ad illustrare il ricco cartellone degli appuntamenti estivi, dai riti dei carri alla tradizione della ceramica, Giuseppe Silvestri, presidente Unpli irpine, che spiega come  “L’associazionismo offre un forte contributo alla comunità nel segno dell’amore per i territori ma non possiamo prescindere dal dialogo con le istituzioni. Le pro loco vogliono mettere a disposizione della comunità il proprio impegno. Contiamo sulle nostre braccia, non a caso nel manifesto abbiamo scelto l’immagine della formica laboriosa, ma c’è bisogno di rispetto reciproco. I Poc sono un bene per l’Irpinia ma bisogna trovare un modo perchè le istituzioni siano al fianco delle associazioni”. Ribadisce che “le associazioni sono importantissime per rilanciare il turismo, dalla cavalcata di Sant’Anna alle feste patronali.  Da tempo abbiamo scommesso su un brand che è quello della civiltà contadina che riunisce il verde, prodotti e tradizioni. Non bisogna contrapporre le aree interne a zone costiere”

Non nasconde la sua amarezza Pietro Rosato della pro loco di Altavilla “Il Palio dell’anguria è seriamente a rischio. Le leggi legate alla sicurezza impongono che il percorso debba essere idoneo e che per atturire i colpi degli zoccoli degli asini siano necessari 120 metri cubi di sabbia, con le transenne e paratie arriviamo a diecimila euro. Le spese sono triplicate e le entrate sono diminuite non riusciamo più a gestire i costi. Abbiamo chiesto un ulteriore aiuto all’amministrazione comunale. Speriamo che ci venga incontro e che si possa trovare a una soluzione. Speriamo di poter regalare ancora alla comunità una gara che è una tradizione consolidata”. Non nasconde le proprie perplessità sulla progettualità Poc “Le pro loco sono spesso sacrificate, fagocitate in questo sistema di contributi che arrivano per altre vie. I contributi regionali sono fermi al 2018, a cui si affianca nel 2020 l’unicum legato al periodo del Covid”.

E’ quindi Tony Lucido, presidente Unpli, a  sottolineare come “Vogliamo essere partner delle istutuzioni. In un tempo in cui le condizioni della provincia sono drammatiche dobbiamo restare uniti e promuovere l’identità. E’ evidente che il turismo funziona nelle comunità che godono di una buona qualità della vita. Dai riti religiosi ai cammini, continuiamo a portare avanti un sogno”


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