Elezioni e Covid, De Luca contro tutti: niente voto a luglio, a Roma governo di squinternati – IL CIRIACO

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Dal voto in regione, passando per la movida e il servizio di Report. Il Governatore della Campania, Vincenzo De Luca, affronta gli argomenti scottanti delle ultime ore. Nel corso di un intervento dall’area portuale di San Marco di Castellabate, in Cilento, sottolinea: «Se Codogno si fosse trovato in Campania, ci avrebbero tappato la bocca per 30 anni».

Prosegue lo scontro a livello nazionale sulla data per le lezioni regionali, con De Luca che va all’attacco: «A Roma abbiamo un governo e forze politiche di squinternati. Avevamo proposto di votare l’ultima settimana di luglio, ma non fa niente, perderanno ancora più voti».

Sulla movida in regione il Governatore non farà alcun passo indietro sul divieto di consumare alcolici in strada dopo le 22. «Cercheremo di attivare altre attività turistiche e di allargare gli orari, ma non voglio toccare la previsione di bloccare la vendita di alcolici dopo le dieci di sera – spiega. Prima del Covid sono stati ricoverati 37 ragazzi, di cui 20 di un età compresa tra gli 11 e i 17 anni, che erano in coma etilico, strafatti di vodka e superalcolici. La movida è bellissima se è un incontro per stare insieme, non se diventa un modo per rovinare la vita dei bambini». Intanto la curva dei contagi continua a calare in Campania, la regione che, secondo De Luca «ha retto meglio di tutti. Proviamo ad immaginare se Codogno si fosse trovata qui, cosa sarebbe successo. Ci avrebbero tappato la bocca per altri 30 anni. Noi però siamo persone civili, non speculiamo su nulla – sottolinea. In base agli abitanti la nostra regione ha il tasso più basso d’Italia per contagiati e deceduti da coronavirus. Abbiamo fatto un miracolo nonostante qualche polemica sgangherata di qualche collega del Nord».

Il Governatore, però, non si nasconde dopo le polemiche scaturite dall’ultimo servizio di Report in merito alla gestione dell’emergenza, anzi contrattacca: «Abbiamo ancora poveri uomini che cercano di offendere la dignità del Sud, di Napoli e della Campania. Ci sono stati dei servizi giornalistici e un recente servizio televisivo, sono tutte querele per diffamazione che partono: stiamo maturando un patrimonio per i risarcimenti che avremo. Ai miei collaboratori dico di non distrarsi, io queste porcherie di aggressioni mediatiche ce le ho da vent’anni”. Sui numeri e le cifre di Report, De Luca spiega: «C’erano 20 terapie intensive libere. Mi sono posto il problema che era possibile arrivare a 5mila contagi. Ora dicono che non abbiamo i malati per metterli nelle terapie intensive. E che facciamo? Ce li andiamo a prendere in Cina i malati per riempire le terapie intensive? Invece di ringraziare il padreterno per questa situazione, si è aperta un’indagine».



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