è il secondo digiuno più lungo d’Europa – SportAvellino.it

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Lo 0-0 rimediato con il Foggia ha permesso ai lupi di interrompere la striscia di sconfitte consecutive (6, a cavallo tra i due campionati), ma non ha messo fine al secondo digiuno che attanaglia la formazione biancoverde, quello del gol. Pur muovendo la classifica, migliorando lievemente quindi i preoccupanti dati che avevamo analizzato settimana scorsa, con la sesta gara consecutiva senza segnare l’Avellino si è appiccicato addosso un’altra etichetta negativa. Quello irpino è ora, a tutti gli effetti, il secondo attacco peggiore d’Europa. Fra i top-5 campionati professionistici del Vecchio Continente, infatti, c’è solo una squadra con uno score realizzativo peggiore di quello dei lupi. Soltanto gli inglesi del Cheltenham (League One) stanno palesando un mal di gol più acuto di quello mostrato da Marconi e compagni, mettendo in fila addirittura 7 partite – tutte nel corso del campionato 2023-2024 – senza timbrare il cartellino.

Detto del numero di gare, c’è poi da considerare l’aspetto “cronologico”. Le diverse esigenze di calendario rendono questo dato certamente meno rilevante, ma se si cerca di quantificare il digiuno in termini di giorni, allora nessuno ha più fame dei calciatori biancoverdi. Mentre gli inglesi del Cheltenham hanno esultato per l’ultima volta lo scorso 7 maggio – 134 giorni fa -, i lupi non lo fanno dal 2 aprile (Juve Stabia-Avellino 2-1, centro di Ricciardi), quindi da ben 169 giorni. Giovedì, quando i ragazzi di Pazienza scenderanno in campo per affrontare il Sorrento, il contatore segnerà 172. Quasi un semestre: nel mentre, la Terra ha compiuto metà del suo giro intorno al Sole.

Se è vero, come ribadito da Perinetti in occasione della conferenza stampa di presentazione di Pazienza, che l’inizio della nuova stagione ha segnato una cesura rispetto alla scorsa, è evidente però che il problema del gol sia una costante per l’Avellino. Negarlo sarebbe controproducente, risolverlo potrebbe invece offrire la chiave per ripartire, visto che nel calcio vale l’equazione “no gol=no party”. Senza voler cadere in eccessive banalizzazioni, ritrovare la rete potrebbe sbloccare anche psicologicamente i lupi e consentirgli in questo modo di giocare con maggiore leggerezza. Un aspetto fondamentale, considerata la frenesia che – specie nelle gare in casa – sta accompagnando i ragazzi.

Seguendo la filosofia dello step-by-step, senza voli pindarici, si può giungere però alla seguente conclusione. Con un gol, solo uno, l’Avellino potrebbe scrollarsi di dosso l’etichetta di attacco meno produttivo d’Europa e potrebbe anche scacciare un record che avrebbe il sapore amaro della storia. Nella storia biancoverde, infatti, la più lunga serie di gare consecutive senza segnare recita 12 e fa riferimento alla stagione 1970-1971. Un primato, si spera, irraggiungibile e da tenere il più lontano possibile.



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