Del Fes, capitan Marra: “Questo gruppo è da playoff. Tifosi? Non oso immaginare come sarebbe con il palazzetto pieno”

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La Del Fes Avellino apre le porte del PalaDelMauro per il media day: i giocatori hanno avuto modo di incontrare la stampa per la prima volta, inaugurando la nuova stagione. Queste le parole per SportAvellino di capitan Alessandro Marra:

Terza stagione consecutiva ad Avellino, tra Scandone e Del Fes, i primi due sono stati anni diversi ma entrambi difficili. Cosa vedi di diverso nell’approccio di quest’anno?

L’approccio cambia naturalmente anche perché ci sono numerosi elementi diversi. La preparazione è partita già con un altro piede, stiamo lavorando intensamente mattina e sera tutti i giorni. Cerchiamo già di essere pronti per le amichevoli, che non portano punti ma sono il primo passo per preparare la stagione.

C’è stata una trattiva che si è protratta un po’ per le lunghe ma alla fine tornerai a vestire da capitano la canotta biancoverde.

Abbiamo iniziato la trattativa perché io mi sono sempre trovato bene qui e la società voleva tenermi. C’è stata una fase iniziale di dubbio, legata a motivi extra cestistici ma poi abbiamo trovato tranquillamente l’accordo.

Tornando sul tema dell’approccio, come è cambiato invece quello di coach Benedetto? Le motivazioni chiaramente quest’anno sono ben altre.

Anche l’approccio del coach ovviamente è cambiato perché l’anno scorso c’era una situazione diversa, più delicata e di emergenza. Lì bisognava adattarsi al “materiale” che c’era e alla situazione che aveva ereditato. Ora c’è più tranquillità ma anche maggiore attenzione ai dettagli, vogliamo tutti partire con il piede giusto.

C’è chi dice che i playoff sono un obiettivo raggiungibile e chi invita comunque a volare basso e a pensare prima di tutto alla salvezza. Tu come la vedi?

Io credo che i playoff siano un obiettivo plausibile, anche se c’è da dire che è comunque un po’ presto per dirlo. Il gruppo è fondamentale e dai primi feedback credo che questa sia una squadra che ha le potenzialità per andare ai playoff.

La scorsa stagione abbiamo visto finalmente il ritorno di un po’ di pubblico, quanto è importante l’apporto dei tifosi?

Beh, chiamarli “sesto uomo” è riduttivo. Quando l’anno scorso c’è stato un minimo di pubblico in più verso la fine già si è fatto sentire molto. Non oso quindi immaginare come sarebbe se l’intera città decidesse di supportarci e di seguire la squadra.



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