De Luca: “I ristoranti ripartono da giovedì. Riaprire tutto, ma farlo per sempre” – IL CIRIACO

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Vincenzo De Luca, Presidente della Regione Campania, nella sua ormai consueta diretta Facebook ha fatto il punto della situazione per ciò che concerne le prossime manovre.

A partire dalle tanto attese riaperture, che però per i ristoranti slitteranno di qualche giorno: “Nelle prossime ore ne parleremo ma è evidente che con distanziamento di due metri, molti piccoli ristoranti vuol dire che non riapriranno. Credo che i ristoranti non avranno neanche il tempo per prepararsi. In queste ore farò colloqui con Camere commercio e associazioni di categoria, ritengo che tutto vada aperto giovedì e non lunedì: non ci sarà neanche il tempo per la sanificazione per le misure più aperte. Se dovessimo aprire lunedì con queste linee guida il 70% dei ristoratori non riapre, noi vogliamo aprire tutto ma per arrivare a questo risultato dobbiamo approvare misure diverse, meno restrittive. Credo sia importante ragionare sui pannelli ma manderemo la Guardia di finanza agli speculatori“.

Quindi da lunedì si ripartirà in molti i settori: “Si riapre il 18 maggio – ha spiegato De Luca – perché abbiamo cominciato a riaprire le attività economiche il 4 maggio e i tempi di incubazione del virus sono di 14 giorni, quindi aspettiamo fino al 18 per vedere se la riapertura determina nuovi focolai di contagio. Era un ragionamento semplice e comprensibile, ma questa data del 18 e il suo significato sono completamente scomparsi. Ormai in Italia si ragiona come se l’epidemia non esistesse più, c’è un crollo totale. Forse era inevitabile, forse degli elementi di confusione hanno continuato a far crescere il disagio, forse una serie di iniziative hanno contribuito a far scomparire dall’orizzonte la preoccupazione del contagio. Sta di fatto che ad oggi abbiamo un quadro estremamente preoccupante, che è la mancanza ormai generale di controllo in tutta Italia. Nessuno controlla più niente. Tutto il lavoro di questi giorni dei vari comitati, contro comitati, sotto comitati, è approdato a una conclusione semplice, quella che è riassunta nella parola d’ordine che utilizzava Totò in un film famoso, quando si affacciava dalla finestra di un’ex casa chiusa e diceva: arrangiatevi. Questa è la sintesi del lavoro scientifico e di elaborazione dei mille comitati che abbiamo nominato: arrangiatevi, si salvi chi può. Questa è la mia sensazione, a questo siamo arrivati. In Campania cercheremo di seguire nonostante tutto la nostra linea: riaprire tutto, ma riaprire per sempre, non far finta di riaprire ed essere costretti dopo una settimana a richiudere perché magari esplode il contagio“.

Nello specifico sulle attività commerciali: “Abbiamo già deciso di avere orari dilatati al massimo: le attività commerciali possono aprire tutte, con orari che vanno dalle 7 di mattina alle 23 di sera. Si può aprire nei festivi, quando si vuole e chi vuole. Per attività come barbieri, parrucchieri e centro estetici si decide sulla base delle indicazioni nazionali. La Campania darà il via libera anche ad alcune attività sportive come il tennis, le gare di ippica senza pubblico, di motociclismo e golf. Per le spiagge avremo incontri nei prossimi giorni. Le coste della penisola sorrentina e amalfitana non credo possano consentirsi ombrelloni a distanze di cinque metri. Servono misure che consentano una ripresa ragionevole in sicurezza ma anche con una redditività economica degli operatori. Via libera anche per le seconde case, purché si trovino in Campania, e alle visite nei luoghi dove si celebrano matrimoni“.

De Luca tiene a sottolineare come, in fatto di tamponi e mascherine, la Campania sia stata bistrattata rispetto alle altre regioni d’Italia: “Durante l’epidemia per l’ennesima volta abbiamo assistito a una penalizzazione della Campania. Da Roma abbiamo ricevuto meno tamponi di tutte le Regioni d’Italia: uno ogni 50 abitanti. Al Veneto siamo a un tampone ogni 16 abitanti, quattro volte di più, in Piemonte uno ogni 19, in Lombardia uno ogni 21, in Emilia Romagna uno ogni 22, nel Lazio uno ogni 25. La Regione Campania – ha ricordato – riceve ogni anno una quota pro capite di trasferimenti nel riparto del fondo sanitario nazionale che, per ogni cittadino, e’ di 45 euro in meno rispetto al Veneto, 40 in meno della Lombardia, 60 meno dell’Emilia e 30 meno del Lazio. La Campania e’ la Regione più penalizzata d’Italia, viene depredata ogni anno di 350 milioni di euro. Lo Stato dovrebbe vergognarsi e di fronte a questo dato indegno per un Paese civile nessuna coalizione politica ne’ di centrodestra ne’ di centrosinistra ha fatto niente. C’e’ un blocco di interessi nordista che ha prevalso su ogni regola di civiltà e correttezza. Condizioni simili anche per le mascherine, e alla luce di questo possiamo dire che la Campania ha fatto un miracolo. Possiamo camminare a testa alta e dire, senza temere smentite, che, nonostante le condizioni di partenza, abbiamo dimostrato di essere i più efficienti d’Italia con il numero di morti e positivi, in relazione alla popolazione, più basso tra le grandi regioni d’Italia. Tornando ai tamponi: abbiamo oggi un livello buono di lavorazione, siamo in grado di arrivare a 4-5mila al giorno, ad oggi la facoltà di lavorarli è riservata per strutture pubbliche. Abbiamo aperto ai privati la possibilità dei test sierologici che servono a darci una fotografia del passato: ci dicono quanti concittadini sono stati contagiati, per l’attualità servono i tamponi. Ma ci siamo premuniti: abbiamo selezioni laboratori in grado di lavorare i tamponi nel caso dovesse essere necessario, ad oggi in nessuna parte d’Italia i tamponi vengono fatti in strutture private. I tamponi non possono essere lasciati alla libera fantasia di ognuno“.

Intanto chi proviene da altre regioni non potrà entrare in Campania, almeno fino alla fine di maggio: “Manterremo l’impedimento a entrare in Campania per chi proviene da altre Regioni del Nord o di altre parti d’Italia. Almeno per questo mese non si potrà entrare in Campania se non per motivi di lavoro o salute. Chi cerca affetti stabili e amici dovrà aspettare un altro mese o altri 20 giorni e non darci fastidio. Le misure di controllo a stazioni, autostrade e quant’altro – aggiunge – rimarranno in vigore per un altro mese, almeno fino a fine maggio per tutelare il territorio e la comunità“.

Infine sull’increscioso episodio delle scorse ore avvenuto a Salerno: “Complimenti agli agenti della polizia municipale di Salerno che hanno fermato due signore, cafone e incivili, che senza mascherine pretendevano di aver ragione e si sono rifiutate di dare documenti e si sono messe a imprecare contro vigilesse che facevano il loro dovere a tutela della salute. Mi auguro che queste due cafone siano denunciate e paghino sanzioni e piano penale insieme con gli altri signori che hanno inveito. Non mi illudo di controllare il mille per mille, ma se facciamo almeno il minimo riusciamo a tenere situazione sotto controllo“.

 



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