Il calcio sta per ripartire, lo farà a tempo debito la Lega Pro. Sarà coinvolta anche l’Us Avellino in questa ripresa, partecipando ai playoff. Uno sforzo economico non indifferente da parte della proprietà
A tal proposito questo il pensiero del patron biancoverde Angelo Antonio D’Agostino, rilasciato ai canali social del club: “E’ una decisione che noi avevamo già preso da tempo, se ne parlava già. Non partecipiamo giusto per, siamo convinti, ci crediamo. Sono partite secche dove ce la giocheremo, la squadra è arrivata ai playoff, vuol dire che quindi li può fare e magari anche vincerli. Il sacrificio economico può compromettere la prossima stagione? Assolutamente no: siamo stati fermi 3 mesi, dobbiamo ancora verificare un po’ di cose, ma non inciderà sul prossimo campionato. Il budget del prossimo anno lo stiamo stabilendo, modificandolo di volta in volta perché vogliamo investire anche nel settore giovanile. Dobbiamo anche capire come si muoverà il mercato dopo il covid. L’obiettivo è quello di fare bene, al di là della cifra impegnata“.
Si sta lavorando molto sul settore giovanile: “Ci siamo quasi, con le persone che ci dovrebbero lavorare. A giorni credo faremo una conferenza stampa, quando avremo la scaletta completa“.
Sarà complicato giocare senza tifosi: “E’ pesante per tutti, è complicato non potersi nemmeno abbracciare dopo il gol. Per quella che è la nostra piazza sicuramente in casa fanno tanto, sono una forza, ma purtroppo non possiamo farci nulla. Speriamo che a breve si possa risolvere, che per l’inizio della prossima stagione o per dicembre si possano aprire le porte. Aspettative tifosi? La piazza la conosciamo. Ultimamente vedo che c’è un modo di fare diverso rispetto al passato, con notizie prima dette e poi in realtà nemmeno le abbiamo pensate. Sono argomenti che vanno trattati in maniera diversa. Per gli abbonati di quest’anno ancora non abbiamo pensato a nulla, anche perché è una situazione in divenire. A breve credo che faremo qualcosa, ma ora dobbiamo pensare ai playoff“.
La nuova proprietà ha ovviamente in mente di salire di categoria il prima possibile e, perché no, arrivare col tempo anche in Serie A: “Siamo ovviamente orientati a questi obiettivi, vogliamo fare calcio e farlo bene, ma è ovvio che puntiamo a salire di categoria. Ci sono obiettivi ben precisi, spero di riuscire ad arrivarci il prima possibile“.
Tante le voci di mercato sui gioielli dell’Us Avellino: “Parisi è nostro e verrà riconfermato, è di grande spessore. Vogliamo resti, ma non vogliamo ostacolare i suoi sogni. Per Charpentier e Di Paolantonio non sta a me, vedremo chi confermare e chi no“.
Capuano e Di Somma rimarranno? Questo il suo pensiero: “Ho colloquiato con loro, sono due persone che ritengo di grande qualità oltre che di grande spessore morale. E’ tutto da vedere, vediamo come chiudiamo questa stagione, ma non ho motivo di cambiare“.
In questo momento di ristrettezze economiche difficile pensare a nuovi sponsor: “Visto il momento particolare è difficile, è un periodo di crisi, non si possono chiedere sponsorizzazioni. Abbiamo contatti che in passato hanno promesso di darci una mano e appena si rientrerà a regime li ricontatteremo. Modello Lecce? Potrebbe essere una soluzione, ma visto il territorio la vedo difficile“.
Sul ritorno agli allenamenti: “Faremo capo al protocollo della Serie A: tamponi periodici per tutti, ci atterremo alla norma. Ci stiamo organizzando anche per gli alberghi, ci sono una serie di cose da fare che non sono semplici. Spero che la settimana prossima già potremo essere operativi e a tornare ad allenarci“.
Tra le tante riflessioni anche una sul Partenio-Lombardi: “Per una proprietà che si pone alcuni obiettivi bisogna pensare allo stadio. Se vogliamo una categoria superiore serve una struttura adeguata. In questo momento dobbiamo fare delle attività per quando sarà aperto, ma pensiamo anche allo stadio di proprietà“.
Infine sull’opzione call che potrebbe riportare la Sidigas a capo dell’Us Avellino: “Non temo questa cosa: è stato fatto un atto con una clausola particolare dalla vecchia proprietà. Un minimo di timore che dopo il nostro lavoro arrivino loro e si riprendano tutto c’è, è un vincolo che purtroppo non possiamo togliere. Se verrà esercitata proveremo a trovare una soluzione, non ho paura di questa situazione“.
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