“Caro mister Taurino, ecco cosa chiediamo al tuo Avellino…”

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Il nuovo allenatore dell’Avellino, Roberto Taurino, è chiamato ad una missione tanto difficile quanto avvincente: conquistare la piazza biancoverde, restituirle entusiasmo e passione. Un compito arduo in virtù del recente passato, per il quale la pancia dei tifosi ribolle e accoglie con scetticismo ogni possibile sterzata, ma proprio per questo intrigante e potenzialmente carico di sorprese.

Già, sorprese. È intorno a questa parolina magica che dovrà girare gran parte del percorso di Taurino sulla panchina biancoverde. Per il tecnico leccese si tratta della grande occasione, la prima panchina importante, con tutto ciò che ne consegue in termini di sogni e pressioni. Tutte cose con le quali il nuovo mister dovrà imparare a convivere, partendo da una fondamentale consapevolezza: il pubblico biancoverde è esigente, ma in fin dei conti chiede poche cose, semplici e precise.

È dalle richieste dei tifosi, da quei brusii che nascondono un profondo amore per l’Avellino, che dovrà partire il lavoro di Taurino. Primo su tutti: ricompattare l’ambiente. L’ultimo anno in casa biancoverde è stato pesante sotto tutti i punti di vista, generando un sovraccarico di tensione e delusione che ha lentamente svuotato il cuore della stagione. Il primo passo sarà pertanto quello di ricucire lo strappo, di infondere sicurezza e positività, richiamando la gente allo stadio e risvegliando la passione.

Un passaggio obbligato, al quale si arriva attraverso un’altra richiesta del popolo irpino, quella di una precisa identità di gioco. Dopo anni di un calcio vecchio e difensivista, senza grossi spunti, il pubblico chiede ora un cambio di rotta. La gente sogna un calcio moderno e innovativo, magari votato all’attacco, ma soprattutto che la squadra abbia un’impronta e sia riconoscibile. Plasmare un’idea di gioco e portarla avanti con autorevolezza: la sua squadra dovrà essere intensa e sbarazzina.

Un’altra richiesta di carattere tecnico è poi quella di valorizzare il materiale umano a disposizione, specie quello giovane, su cui si può davvero impostare la parola progetto. Per anni la piazza ha chiesto progetti votati al futuro, alla consacrazione di giovani talenti, alla volontà di far crescere qualche germoglio. Alla luce della sua esperienza e della sua bravura con i giovani, dunque, Taurino dovrà lavorare anche in questo senso.

L’ultima richiesta da fare al mister è poi quella più naturale ed immediata, ma anche la più importante. Mister Taurino deve considerare l’Avellino un punto di arrivo, non un trampolino verso sogni più grandi. Il suo sogno, la sua aspirazione, il suo obiettivo più grande deve essere quello di allenare i biancoverdi e di crescere con loro. Centimetro dopo centimetro, vittoria dopo vittoria. A Taurino si chiede dunque di essere il vero riferimento tecnico di questo club: in bocca al lupo!



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