Buondonno: “Superare il piano Gregotti-Cagnardi. Siamo nel 2020, serve un cambio di direzione” – IL CIRIACO

0
162


Avellino – Da settembre partiranno i confronti con la città e tutti i portatori di interesse, dagli imprenditori alle associazioni, per cominciare a stilare le basi per il nuovo Puc per la città di Avellino perché «il piano Gregotti-Cagnardi è da superare». Ad annunciarlo è l’assessore all’Urbanistica, Emma Buondonno. I primi confronti sono cominciati nella commissione consiliare preposta, ma «prendo atto che dall’opposizione non ho ricevuto alcuna integrazione per l’adeguamento del Puc, eppure quelle che stiamo portando avanti sono sedute di confronto su alcune argomentazioni», spiega Buondonno che sottolinea come al momento «non sto realizzando il Puc, ma sto avviando la procedura di adeguamento del Puc di Cagnardi e Gregotti».

Quel piano, secondo Buondonno, necessita di rivisitazioni obbligatorie perchè «deve necessariamente avere un adeguamento sia al Piano territoriale di coordinamento provinciale che nella separazione delle parti strutturali attuative. Inoltre c’è in discussione una legge regionale e non sappiamo come andrà a finire, se la Regione approverà prima delle elezioni o meno la proposta avanzata dall’assessore Discepolo sul quale ho già espresso il mio disaccordo – spiega l’assessore. Quindi, le linee di indirizzo, sono soltanto delle strategia che pensiamo di mettere in campo e che evidentemente sono anche legate a quanto in campagna elettorale è stato avanzato dal sindaco e dalla maggioranza».
L’adeguamento del Puc, quindi, partirà dal “consumo zero di suolo”, il cavallo di battaglia di Festa in campagna elettorale, su cui «ovviamente sono favorevole – sottolinea Buondonno. Anzi mi auguro che il Parlamento vari questa legge e non la rinvii al 2050 come invece è previsto perché ogni giorno assistiamo a un continuo incremento del cemento e dell’asfalto. Alle nostre città invece mancano il verde, le aree destinate a parchi e giardini, mentre tutto si consuma in una logica di concezione di una valorizzazione di aree soltanto legate alle cubature e superfici. Per me è la qualità dell’ambiente che conta e non ha niente a che vedere con le visioni, invece, passate e superate, ormai obsolete, per le quali la valorizzazione delle aree è legata a quanti metri cubi e quanti metri quadri si realizzano».

La fase di adeguamento del Puc è partita, ma è ancora nella sua fase iniziale perché servirà anche un confronto con la città: «Nel frattempo che si redigono gli indirizzi e si affidano gli incarichi, perché queste cose le dovranno fare i progettisti, bisognerà aprirsi anche all’ascolto della città. Non sono certo io che decido il destino della città, ma saranno i destinatari della trasformazione di Avellino e mi auguro che non sia la solita aggregazione di imprenditori che dobbiamo attrarre, perché noi dobbiamo essere al servizio delle donne, dei bambini, degli anziani. Penso che siamo arrivati al momento di dover fare questa inversione di marcia».

L’intenzione della Buondonno, per il futuro adeguamento del Puc, è di andare verso un «alleggerimento delle densità edilizie e abitative, questa è la vera valorizzazione del bene comune e del bene dei cittadini perché non è detto che dobbiamo, in qualunque area libera, pensare a incrementi di cubature e superfici, facendo salvi i diritti dei privati, chiaramente». In commissione Urbinistica, però, l’opposizione ha contestato duramente la volontà dell’amministrazione di attuare una modifica al Pua in merito all’area di Campo Genova, sostenendo che potrebbe avvantaggiare economicamente qualche imprenditore in futuro. «Innanzitutto sottolinea che non era un’approvazione perché non è stato approvato ancora in nessuna Giunta, era soltanto una proposta di ragionamento su una destinazione di un’area – precisa Buondonno. Inoltre vorrei capire, visto che questo piano esiste da dodici anni, come mai non siano state fatte queste cose. Abbiamo deciso di ridurre e contenere quelle che sono superfici e cubature di interesse pubblico. Per il momento, poi, è previsto un piazzale destinato a parcheggio quindi ci potrebbe essere anche un’evoluzione o decisione di fare un’altra destinazione. Io sono sempre per la visione di un recupero prudente, di una reversibilità e flessibilità. Questi sono paradigmi che scrivo nei miei libri di architettura, quindi non è che poi vengo ad Avellino e faccio altre cose. Oggi non possiamo ragionare in un’idea di valorizzazione che si traduca soltanto in montagne di metri cubi e metri quadri».

Quanto accaduto finora in città, secondo l’assessore all’urbanistica, ha prodotto anche degli effetti negativi all’economia locale. «Se la vogliamo dire tutta, è vero che il commercio è in crisi, ma ogni supermercato che facciamo aprire decreta la morte di altre attività commerciali. Quindi, perché non cominciamo a dire queste cose, che ogni centro commerciale ammazza 50 negozi e ogni supermercato ammazza 10 negozi al dettaglio? Sindaco e maggioranza in campagna elettorale hanno fatto una ragionamento sull’alleggerimento di queste cubature previste dal piano Gregotti-Cagnardi. Pur nel rispetto di una visione che all’epoca, questi esimi architetti, hanno immaginato, tuttavia penso che nel 2020, con questa crisi epidemiologica che abbiamo vissuto e che non sappiamo come ne usciremo, sia necessario iniziare a ragionare su un cambio di paradigma – spiega Buondonno. Quindi dobbiamo puntare sul recupero prudente dell’esistente, sulla flessibilità e sulla reversibilità degli interventi che pianifichiamo. Concetti molto semplici, ma che non appartengono ancora alla logica di chi vede i piani sono in funzione delle cubature che facciamo e delle superfici che mettiamo in gioco. Per me non è questa la qualità della città e dell’architettura». La linea di ragionamento per l’adeguamento del Puc, dunque, sembra tracciata compreso il confronto con la società, l’assessore Buondonno si prepara ad avviare una fase di ascolto con i portatori di interessi cittadini. «Faremo laboratori e manifestazioni di interesse, mi auguro di partire per settembre perchè è passato un anno e non possiamo permetterci di andare oltre». Così come appare necessario andare oltre il piano Gregotti-Cagnardi, valutazione che l’assessore aveva fatto sua già prima dell’emergenza Covid. «Quel piano va superato, fermo restando che per me è inconcepibile che Avellino e tutti i Comuni limitrofi non abbiano la forza di costituire una città, questa è la vera arretratezza».



Source link

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here