Biodigestore, i consiglieri regionali: Chianche? Ascoltare tutti e non penalizzare le vocazioni del territorio – IL CIRIACO

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Biodigestore Chianche

Non cade nel vuoto l’appello di cittadini, amministratori e imprenditori alla richiesta di massima trasparenza e rigore sull’ubicazione del biodigestore anaerobico per chiudere il ciclo rifiuti in Irpinia come previsto dalla legge regionale n.14. I consiglieri regionali uscenti Enzo Alaia, Rosetta D’Amelio ed il delegato alle aree interne Francesco Todisco si faranno portavoce con la Regione Campania delle istanze provenienti dal territorio.

Chianche al momento sarebbe il luogo ideale stando alla graduatoria contenuta nella relazione tecnico-scientifica redatta dal comitato di esperti nominato dall’Ato rifiuti. L’ impianto rifiuti nell’areale del Greco di Tufo è contestato sin dall’origine dal Coordinamento No al Biodigestore nel quale afferiscono il consorzio di tutela Vini d’Irpinia, amministrazioni comunali degli otto comuni dell’areale, cittadini ed associazioni ambientaliste che hanno già fatto ricorso alla giustizia amministrativa ottenendo una discussione nel merito ad ottobre 2020. I produttori attraverso l’ambasciatore del vino irpino nel mondo Piero Mastroberardino (leggi qui l’intervista) ed al presidente del consorzio Stefano di Marzo (leggi qui) hanno rivolto un appello al governatore della Campania Vincenzo De Luca ed ai consiglieri regionali per avviare una interlocuzione argomentata, screvra da campanilismi e ideologie.

Enzo Alaia

“La legge regionale è chiara e va rispettata. Il ciclo rifiuti deve essere chiuso in provincia. Questo consentirà al nostro territorio di essere autonomo e produrre economia. E’ un’opportunità che dobbiamo saper cogliere” afferma Enzo Alaia precisando “sono state fatte delle valutazioni dagli organi competenti. L’Ato Rifiuti ha nominato un commissioen di esperti, la relazione prodotta sembrerebbe indicare Chianche come migliore sede per costruire l’impianto. Dobbiamo tenerne conto ed allo stesso tempo ascoltare un territorio che ci chiede di intervenire. Perplessità delle comunità e preoccupazioni degli imprenditori del settore vitivinicolo, trainante per l’economia e lo sviluppo dei nostri territori, vanno tenute nella giusta considerazione. Non è compito del sottoscritto entrare nel merito della scelta, sono gli Ato delegati a farlo, contribuirò a costruire un dialogo con il presidente Vincenzo De Luca ed il vice, delegato all’ambiente, Fulvio Bonavitacola. Pur non essendo Palazzo Santa Lucia a dover decidere, la Regione farà le sue valutazioni dimostrando ancora una volta vicinanza all’Irpinia”.

Rosetta D'Amelio
Rosetta D’Amelio

“Sostengo da tempo che gli appelli dei produttori vitivinicoli dell’areale del Greco di Tufo Docg vadano accolti – afferma la presidente del consiglio regionale Rosetta D’Amelio. Abbiamo necessità di chiudere nel territorio provinciale il ciclo dei rifiuti, ma dovrebbe essere fatto in aree attrezzate e senza creare un danno di immagine a una filiera importantissima per l’agricoltura e l’economia irpine e campane. Condivido perciò le preoccupazioni di Piero Mastroberardino e del presidente del Consorzio Di Marzio”.

Francesco Todisco

“Tutte le verifiche vanno fatte – sostiene Francesco Todisco. Non si può essere indifferenti rispetto al grido che avviene da tempo da associazioni e imprenditori di quelle comunità. Porterò al presidente le istanze del presidente Stefano Di Marzo a cui si è associato Piero Mastroberardino. C’è il tempo per poter riflettere e mettere in discussione se necessario quella scelta. Siamo tutti concordi  sul fatto che la provincia debba chiudere il proprio ciclo rifiuti all’interno del territorio provinciale.  Se ci sono soluzioni meno impattanti dal punto di vista paesaggistico, della vocazione del territorio, credo debbano essere sperimentati  tutti i percorsi per questa verifica”.

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