Bambini dietro le sbarre, l’appello di Siani: garantire loro gli stessi diritti dei loro coetanei. Si allarghi il cerchio della solidarietà

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Nel cuore del Palazzo Vescovile di Avellino, oggi pomeriggio, si è tenuta la presentazione del libro di Paolo Siani “Senza colpe – Bambini in carcere”  – Guida editori, che si avvale dei contributi di Anna Catalano, Lorenzo, Chieffi, Samuele Ciambriello , Carla Garlatti, Paolo Lattanzio, Lorenzo Marone e Gemma Tuccillo. Il libro ha scosso le coscienze e offerto una nuova prospettiva sulla realtà carceraria italiana. Paolo Siani ha portato alla ribalta il tema delicato della vita dei bambini dietro le sbarre, un argomento spesso trascurato, ma di cruciale importanza per il futuro di intere generazioni.

In un contesto dove il sovraffollamento e l’aumento dei suicidi segnano la triste realtà delle carceri italiane, l’attenzione si è focalizzata su una particolare categoria di innocenti intrappolati: i figli delle madri detenute  Questi bambini, privati della libertà e delle normali interazioni con i coetanei esterni, subiscono un’esperienza fatta di privazioni e isolamento, con conseguenze devastanti sulle loro capacità relazionali e sul loro benessere psicologico ed emotivo.

Ma c’è speranza. Grazie al lavoro di individui e associazioni impegnate nella tutela dei diritti umani e sociali, come Paolo Siani e i suoi collaboratori, emergono storie di resilienza e solidarietà. La Casa Famiglia Leda di Roma rappresenta un’isola di normalità in un mare di difficoltà, offrendo un ambiente neutro e accogliente ai bambini e alle loro mamme detenute. Qui, i più piccoli possono godere di un percorso educativo e di attività ludiche, lontani dalle sbarre e dalla durezza delle strutture penitenziarie.

Questa iniziativa non è solo un gesto di compassione, ma una vera e propria battaglia di civiltà. Garantire ai bambini un’esistenza dignitosa e paritaria rispetto ai loro coetanei liberi è un dovere morale e una priorità per una società che si definisce civile. La partecipazione del Garante regionale dei Diritti dei detenuti, Samuele Ciambriello, ha  sottolineato l’importanza di questa causa e l’impegno delle istituzioni nel promuovere un cambiamento positivo.

È giunto il momento di allargare il cerchio di solidarietà e replicare l’esempio della Casa Famiglia Leda. Investire nella creazione di altre strutture simili è non solo un atto di giustizia sociale, ma un investimento nel futuro di intere generazioni. Offrire ai bambini un ambiente meno traumatico e più adatto alle loro esigenze è un passo fondamentale verso una società più equa e inclusiva.

La presentazione del libro  e l’ampio dibattito che ne è seguito con gli interventi di Elena Cimmino, Lorenzo Savignano, i saluti del Vicario Generale don Pasquale Iannuzzo  e la moderazione di Antonella Prudente hanno rappresentato un’importante occasione di riflessione per tutti noi, al quale hanno partecipato con vivo interesse anche i giovani studenti Niccolò Capone, Nicolas Cipriano, Giuseppina Fioravanti, Alex Fioravanti, Martina Stella Lombardi, Vincenzo Parziale.

È il momento di agire, di dare voce a chi è privo di essa e di lavorare insieme per costruire un futuro migliore per tutti, senza distinzioni né pregiudizi.

Rosa Bianco e Fiore Carullo


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