Con l’obiettivo secondo posto sempre più vicino – e in virtù della striscia positiva di risultati -, l’Avellino si avvicina ai playoff con fiducia ed entusiasmo, sapendo di potersi giocare le sue carte nella lunga maratona per la Serie B. A solleticare le convinzioni della formazione biancoverde sono anche la buonissima condizione atletica, le intuizioni vincenti di Pazienza – D’Ausilio prima e Sgarbi poi nel ruolo di mezzali atipiche – e la possibilità di ritrovare altre pedine chiave dall’impatto potenzialmente decisivo. È notizia di ieri, infatti, il ritorno in gruppo di Ignacio Lores Varela che, dopo diversi mesi di stop, si appresta a tornare a disposizione del tecnico pugliese. Il fantasista uruguaiano può essere una risorsa fondamentale per la post-season, dando al lupo una scarica di elettricità in più per l’obiettivo finale.
L’Avellino riabbraccia “Pikachu” Varela: è una scarica di elettricità per i playoff
Il possibile impatto “elettrico” di Lores Varela affonda le sue radici nello storico del calciatore ex Palermo e in un suo… tatuaggio. Il calciatore uruguaiano ha infatti tatuato sulla schiena il Pokémon Pikachu, personaggio famoso per la capacità di battere gli avversari dopo aver caricato il proprio corpo di elettricità.
Grande appassionato dell’anime, ispirato dal simpatico Pokémon dal colore giallo,la cui coda ricorda il simbolo di un fulmine, come detto in carriera Lores Varela ha già liberato la sua elettricità ai playoff. Nella stagione 2015-2016, con la maglia del Pisa, agli ordini di Gennaro Gattuso, il numero 8 dei lupi fu protagonista assoluto del salto in cadetteria dei nerazzurri, siglando una tripletta (!) in semifinale e lasciando il segno anche nella finale d’andata con il Foggia di De Zerbi.
Desideroso di dimostrare il suo vero valore anche in Irpinia, Lores Varela spera di poter liberare nuovamente la sua scarica elettrica nel corso dei playoff. Il “Pikachu” biancoverde vuole spezzare la maledizione – sono 74 le gare consecutive senza reti per lui – ed evolvere nuovamente ad uno stadio successivo. Uno stadio che potrebbe regalare all’Avellino il sogno più bello.
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