Avellino- Potenza, le pagelle: lupi famelici, Sgarbi alla “Esposito”

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di Domenico Russo

Ghidotti 6: sul gol in area forse dovrebbe uscire prima, ma per il resto spettatore non pagante.

Cancellotti 6: dei tre dietro forse è il meno sicuro, causa ingenuamente la punizione del gol ospite.

Armellino 6,5: con la sua esperienza gioca in un ruolo non suo, ovvero il centrale difensivo, e lo fa con sagacia e mestiere.

Mulè 6,5: sempre puntuale nelle letture e nelle chiusure, rimpiazza al meglio Benedetti.

Ricciardi 7: piacevole sorpresa. Il 3-5-2 è il suo modulo perchè non deve marcare ed in fase offensiva è sempre una spina nel fianco della difesa avversario. Suo l’assist per Sgarbi.

Casarini 7: chapeau. Prima gara in campionato, non sbaglia nulla in termini di abnegazione ed interdizione. Da mezzala è il giocatore che tutti sapevamo.

Palmiero 7: combatte anche davanti la difesa, ed era su questo che doveva migliorare. Punto di riferimento.

Varela 7: ottimo l’invito per il primo gol di Gori, non sbaglia una giocata tecnica. Mezzala di qualità.

Tito 6,5: gara attenta per il capitano, che diligentemente chiude ogni varco non disdegnando buoni inviti offensivi.

Gori 8,5: nel primo quarto uomo sembra Terminator. Primo gol di classe con un tacco bellissimo, secondo di rapinatore d’area. Sfrutta benissimo l’assenza di Patierno.

Sgarbi 9: la sua percussione dalla sinistra propizia il raddoppio di Gori. Poi si mette in propria segnando il tris su assist di Ricciardi ed infine si guadagna e trasforma il rigore del definitivo poker. L’uomo in più di questo Avellino: a tratti ricorda Carmine Esposito.

Marconi 6: entra a giochi fatti.

Tozaj 6: pimpante il giovanissimo lupo.

Sannipoli 6: prova a rispettare la consegna.

Pezzella 6: rimedia un giallo, ma gestisce bene il pallone nel finale.

Maisto 6: entra con lo spirito giusto, ha margini di miglioramento.

Pazienza 7: il voto sarebbe più alto ma ci teniamo bassi come sprone per il futuro. Ha rivitalizzato quest’Avellino inserendo giovani “terribili” come Sgarbi e Gori e un “vecchietto” ancora “abile ed arruolabile” quale Casarini ovviando a ben 8 assenze di rilievo. La squadra lo segue e si può solo che migliorare.


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