Avellino, il pagellone: promossi e bocciati nel girone d’andata

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Con il prezioso e meritato successo di Crotone, si è concluso il girone d’andata dell’Avellino. In quello che è diventato il miglior giro di boa della gestione D’Agostino – con 34 punti conquistati – i biancoverdi hanno avuto un rendimento double face: impeccabili in trasferta, poco efficaci in casa. La fine della prima parte di stagione rappresenta pertanto una buona occasione per fare un bilancio, anche sul contributo dei singoli. Se Sgarbi si eleva indiscutibilmente a migliore, sul resto della rosa, invece, giudizi e valutazioni sono destinati a suscitare dibattiti e discussioni. Andiamo a scoprire insieme il pagellone di SportAvellino.

PORTIERI

  • Simone Ghidotti (19 presenze, 12 gol subiti, 10 clean sheet): voto 7 – Apertasi con qualche difficoltà, leggasi errore all’esordio con il Latina, la stagione dell’estremo difensore scuola Fiorentina ha poi preso il volo. Titolare indiscusso, il portiere biancoverde si è rivelato particolarmente decisivo nelle trasferte di Catania (neutralizzando un rigore) e Benevento. Ottimo anche il bilancio statistico, con ben 10 gare senza subire reti e una striscia di imbattibilità aperta di 391 minuti.
  • Pasquale Pane (0 presenze): senza voto
  • Antonio Pizzella (0 presenze): senza voto

DIFENSORI

  • Simone Benedetti (12 presenze): voto 6 – Partito titolare, con 10 presenze nelle prime 11 gare, l’esperto difensore ha offerto il suo contributo in un momento di difficoltà per il reparto. Positive nel suo complesso le sue risposte, con la macchia del rosso rimediato a Messina ad influire in parte sul giudizio.
  • Tommaso Cancellotti (18 presenze, 1 assist): voto 7 – Arrivato in Irpinia per disimpegnarsi nel ruolo di terzino destro in una linea a 4, il classe 1992 si è ritrovato ad agire prima da quinto e poi in prevalenza da braccetto destro nella retroguardia a 3. Sempre con grande applicazione, palesando ottime doti difensive.
  • Thiago Cionek (10 presenze): voto 7 – A causa degli infortuni ha giocato meno di quanto ci si aspettasse, ma il suo apporto è stato assolutamente fondamentale. Per fuoco e temperamento, con lui (e Rigione) in campo la difesa assume un altro volto. Mezzo voto in più per il meraviglioso salvataggio sulla linea al “Vigorito”.
  • Luca Falbo (8 presenze): voto 5,5 – Frenato, come gran parte dei compagni di squadra, dai problemi fisici, l’esterno cresciuto nel settore giovanile della Lazio non è riuscito a lasciare il segno. Considerato l’imminente arrivo di Liotti, ad oggi risulta complicato pensare ad un suo riscatto nella seconda metà di stagione.
  • Erasmo Mulè (12 presenze, 1 gol): voto 6,5 – Come Cancellotti, si è fatto valere nel momento di massima emergenza, quando praticamente era rimasto l’unico centrale di ruolo in organico. Preziosissimo nella fase centrale, con la grande prova a Catania e il gol al Brindisi, si è un po’ perso nelle ultime uscite, sbagliando tanto con Giugliano e Picerno.
  • Manuel Ricciardi (14 presenze, 1 gol, 1 assist): voto 6,5 – Passato dai margini alla titolarità in un batter di ciglia, l’ex Ascoli ha avuto un impatto eccellente nella prima parte. Con Potenza, Casertana e soprattutto Cerignola – gara in cui è stato match-winner – la sua spinta sulla fascia si è rivelata linfa vitale per il lupo. In leggero calo nell’ultima fase.
  • Michele Rigione (10 presenze): voto 7,5 – I numeri non mentono mai e restituiscono un dato inequivocabile: con lui, è un altro Avellino. Con il suo carattere e la sua leadership “calma”, stando in campo ha spinto il lupo a concedere soltanto 1 gol in 10 apparizioni. Un dato clamoroso, impreziosito dallo spessore delle sue prestazioni.
  • Fabio Tito (13 presenze, 1 gol, 3 assist): voto 6,5 – Limitato dai problemi fisici, ha comunque lasciato il segno con la solita costanza sull’out mancino. Decisivo contro il Sorrento, in quella che è stata la prima vittoria-svolta della stagione, il capitano ha poi timbrato prove d’autore nei derby con Casertana e Benevento.

CENTROCAMPISTI

  • Marco Armellino (19 presenze, 1 gol, 1 assist): voto 7 – Capitano in assenza di Tito, l’ex Modena – uomo abituato a vincere in questa categoria – è diventato in fretta il leader emotivo della squadra di Pazienza. Quasi commovente per il cuore messo in mostra da perno difensivo, ora che è tornato a centrocampo il classe 1989 si prepara ora a lasciare il segno anche in zona offensiva.
  • Federico Casarini (9 presenze, 1 assist): voto 6 – Reinserito in lista a causa dei numerosi infortuni, l’ex Bologna – che proprio in Emilia era stato compagno di Pazienza – ha offerto un significativo contributo nella fase centrale del girone, dando equilibrio alla squadra.
  • Felice D’Amico (3 presenze): senza voto – Pochissimi minuti, prima di uscire dalle rotazioni e dalla lista dei giocatori utilizzabili in campionato.
  • Angelo D’Angelo (12 presenze): voto 6 – Per il 75% del girone, il suo rendimento è stato chiaramente insufficiente. Il sussulto avuto nelle trasferte di Benevento e Crotone, dove ha ridato ritmo e gamba ad una mediana in difficoltà, gli vale però la promozione. Nella speranza che sia di buon auspicio per il definitivo riscatto, anche in zona gol.
  • Jacopo Dall’Oglio (10 presenze): voto 5 – L’ex Palermo ha passato, suo malgrado, la maggior parte del tempo in infermeria, fermo ai box. Anche quando è stato a disposizione, però, il suo apporto è stato minimo. Di sicuro al di sotto delle sue possibilità (e del suo curriculum).
  • Ignacio Lores Varela (14 presenze, 2 assist): voto 6 – Nota di merito: ha agito in un ruolo non suo, quello di mezzala, macinando kilometri in ogni gara. Nota di demerito: per le sue qualità tecniche, deve fare di più negli ultimi trenta metri e non può sempre perdersi al momento del dunque.
  • Francesco Maisto (8 presenze): senza voto – Pochi minuti per il centrocampista classe 2003.
  • Luca Palmiero (19 presenze, 1 assist): voto 6,5 – Cambiano gli uomini, ma raramente Pazienza rinuncia alla guida del centrocampista ex Pescara. Pulito e ordinato in fase di regia, anche se talvolta compassato nei ritmi, il numero 6 ha dato tanto, rivelandosi importantissimo con Sorrento, Brindisi e Benevento.
  • Salvatore Pezzella (8 presenze, 1 assist): voto 6 – Malgrado il poco spazio a disposizione, il centrocampista scuola Roma si è fatto apprezzare per voglia e applicazione. Preziosissimo l’assist a Ricciardi per la vittoria al fotofinish sul Cerignola.
  • Daniel Sannipoli (15 presenze, 1 gol): voto 5,5 – Jolly di centrocampo, per dinamismo e caratteristiche poteva incidere di più, anche se si considera la lunga emergenza fronteggiata dal lupo. In gol a Brindisi, deve ritrovare nel girone di ritorno il passo mostrato lo scorso anno a Latina.

ATTACCANTI

  • Gabriele Gori (19 presenze, 7 gol, 2 assist): voto 7,5 – Tra Potenza e Brindisi, nella fase centrale, ha trovato 6 gol in 7 partite, facendo registrare una media da urlo e mettendo in mostra tutte le sue qualità da attaccante di categoria superiore. In flessione realizzativa nell’ultimo mese e mezzo, ha comunque il passo (e le doti) per puntare quota 15.
  • Michele Marconi (17 presenze, 3 gol): voto 6,5 – La costanza non è stata il suo forte, ma c’è stato un momento – a cavallo tra Caserta e Catania – in cui finalmente l’ex Pisa ha messo in mostra il suo potenziale, siglando gol belli e pesanti.
  • Cosimo Patierno (13 presenze, 4 gol): voto 7 – Le facili occasioni fallite contro Foggia, Messina e Turris gridano ancora vendetta, ma per gli attaccanti i gol vanno anche pesati. Al netto delle difficoltà incontrate, il numero 9 ha messo il timbro in due scontri diretti importantissimi, tenendo così in piedi le ambizioni promozione del lupo.
  • Raffaele Russo (0 presenze): senza voto
  • Lorenzo Sgarbi (16 presenze, 5 gol, 6 assist): voto 8 – Arrivato per completare il reparto, sin dalla sua prima da titolare ha immediatamente rovesciato i pronostici. Diamante purissimo, capace di rovesciare le difese avversarie con giocate di alta qualità, l’attaccante di proprietà del Napoli ha dispensato fantasia e classe. Il 45% dei gol realizzati dall’Avellino porta la sua firma, in un modo o nell’altro: una fotografia notevole della sua centralità.
  • Enis Tozaj (3 presenze): senza voto – Pochissimi minuti per il giovane attaccante.

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