Avellino, badante assolta dal reato di rapina

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Si è conclusa nella giornata di ieri dinanzi al Tribunale di Nocera Inferiore, presieduto dal Guidice Dott. Noschese, la vicenda giudiziaria di una donna avellinese, W.M., classe 1976, accusata di aver rapinato la signora anziana presso la quale aveva lavorato come badante.

I fatti risalgono al mese di Febbraio 2014 ad Angri.

All’epoca dei fatti W.M., trentottenne, con alle spalle una serie di condanne legate all’uso di sostanze stupefacenti, era da poco uscita da una nota Comunità di Recupero per tossicodipendenti della Città di Avellino dove aveva espiato una condanna penale.

La madre, pur di allontanarla dai luoghi ben noti alla figlia per paura che ella potesse ricadere nel giro della droga, era riuscita a trovarle un lavoro da badante fuori città, ad Angri appunto, presso una donna anziana.

Dopo solo sette giorni di lavoro W.M., con mossa repentina, spingeva la donna sul divano di casa e, dopo averle strappato il reggiseno, asportava dall’interno di tale indumento la somma di denaro contante che la ottantenne ivi teneva conservata, ammontante a circa 700 euro.

W.M. si dava quindi alla fuga e nell’uscire chiudeva a chiave la porta di casa con all’interno la signora anziana.

L’ottantenne, per fortuna incolume, iniziava quindi ad urlare per attirare l’attenzione dei vicini i quali, prontamente, contattavano il nipote.

Quest’ultimo aperta la porta di casa con le chiavi che aveva in suo possesso, accertatosi delle condizioni di salute dell’anziana zia, chiamava immediatamente le Forze dell’Ordine che si mettevano quindi alla ricerrca della badante che veniva rintracciata nel giro di un paio di giorni.

Ne scaturiva un processo penale dove W.M., difesa dall’avvocato Rolando Iorio, era accusata di rapina.

Nella giornata di ieri il Tribunale di Nocera Inferiore, in accoglimento della richiesta difensiva avanzata dall’Avv. Rolando Iorio al termine della sua arringa, ha riqualificato il reato di rapina in quello di furto con strappo.

Tale modifica ha quindi consentito al predetto difensore di chiedere l’estinzione del reato per intervenuta prescrizione.

Per la badante irpina il Sostituto Procuratore di Nocera presente in aula aveva invece chiesto una condanna a tre anni di carcere.


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