“Assembramenti? Qualche guascone gioca con i fotomontaggi. Niente varchi per il Corso” – IL CIRIACO

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Avellino – I varchi lungo il Corso non ci saranno perché «le persone stanno rispondendo bene, rispettando le disposizioni» spiega il sindaco di Avellino, Gianluca Festa, sottolineando come, all’inizio della fase due, ci sia stato «un eccesso di euforia, ma poi la situazione è tornata sotto controllo». Il primo cittadino ha effettuato un sopralluogo al Campo Coni, questa mattina, in occasione della sua riapertura (leggi qua), e ha fatto il punto della situazione anche sul mercato bisettimanale, «fosse per me potrebbe già riaprire a Campo Genova», sui test rapidi, «avvieremo il secondo ciclo», ma anche su quanto accaduto al Moscati con la vicenda degli 8 positivi: «Il vero problema è che non c’è stata un’adeguata spiegazione, per questo si è diffusa preoccupazione».

Il primo cittadino si dice soddisfatto dal comportamento degli avellinesi in questo inizio di fase due. «Sicuramente nei primi giorni c’è stato qualche eccesso di entusiasmo al Corso, ma lo immaginavamo – spiega Festa. La presenza della Municipale, dei volontari della Protezione Civile e delle forze dell’ordine, ci ha consentito di tenere tutto sotto controllo». I social, però, sono stati invasi foto che invece sembravano mettere in mostra degli assembramenti preoccupanti. Non sempre quelle immagini era falsate da una questione di prospettiva da cui venivano scattate, perchè «ho visto anche qualche foto che è circolata sui telefonini, ma era un fotomontaggio – denuncia Festa. Tranquillizzo tutti, c’è sempre qualche solito guascone che scherza un po’ troppo e, per la verità, sono scherzi di cattivo gusto. Non erano vere quelle immagini. La gente certamente in alcuni momenti ha provato a conquistare maggiore libertà, ma nel complesso ha rispettato le norme».

La situazione in città, dunque, sarebbe sotto controllo, grazie sia all’impegno delle forze dell’ordine che alla responsabilità dei cittadini, al punto che, l’ipotesi dei varchi all’inizio e alla fine del Corso sarebbe già naufragata. Anche su questo aspetto, però, c’è da sottolineare come si sia trattato, appunto, di una semplice ipotesi e non di una soluzione già presa. «Il comandante Arvonio, giustamente, aveva immaginato che, in caso di emergenza, sarebbero potuti diventare necessari – chiarisce il sindaco Festa. Lui ha svolto bene il suo ruolo in maniera preventiva e precauzionale. Il campo ci ha dimostrato che, almeno al momento, non c’è questo rischio. Siamo sempre pronti, in caso di peggioramento della situazione, ad intervenire, ma ritengo che la gente pian piano si stia abituando a questo nuovo modo di vivere: distanziamento, mascherina ed è anche accorta quando c’è un affollamento evitando di creare assembramento».

Non manca, però, un appello soprattutto ai più giovani che, nei primi giorni, hanno dimostrato un eccesso di euforia in alcune zone della città creando degli assembramenti. «Mi rivolgo ai genitori, ma prevalentemente ai ragazzi: gli affollamenti non solo sono pericolosi, ma rischiano di portare a delle misure più drastiche e a limitazioni. Sono convinto, però, che rispetteranno le indicazioni», spiega Festa.

Negli ultimi giorni, in città, ha tenuto banco anche la vicenda che ha coinvolto l’ospedale Moscati e gli 8 falsi positivi. «Su quanto accaduto ho un’idea chiara – spiega Festa – ma deve essere l’azienda ad esprimersi in tal senso. Ho la massima fiducia nel direttore Pizzuti. C’è una questione di procedura, bisognerebbe spiegare come funziona l’esame molecolare e affermare che non c’è stato un errore umano. La lettura viene fornita dopo una serie di cicli, mediamente tra il 25esimo e il 30esimo, da quello che si apprende dai protocolli dei macchinari – spiega Festa. Nel caso di specie mi sembra che il dato si è avuto tra il 35esimo e il 40esimo ciclo, quindi dopo quello che normalmente è il limite che viene tenuto in considerazione, anche se, fino a 40, l’azienda che fornisce i macchinari ritiene il dato attendibile. Probabilmente si poteva ripetere subito l’esame, ma era complicato non dire di una positività perché, nel caso di conferma, si sarebbe esposta la gente al rischio. Credo che sia stata una questione procedurale che non mette a rischio i vecchi esami, magari andava spiegata in questo modo. Forse avrebbe consentito di fare più chiarezza e creare equivoci».

Spostandoci di qualche metro in direzione Campo Genova, invece, ritorna con forza la vicenda mercato bisettimanale, quella rimasta in sospeso a causa dell’emergenza Covid, ma che il 20 maggio verrà discussa al Tar. Il sindaco Festa ha già annunciato che a breve verrà liberato il piazzale, ma i test rapidi non si fermeranno. «Lo screening non è ancora finito, cominceremo con il nuovo ciclo, come annunciato, per verificare se il virus è ancora presente in alcune categorie e come si è mosso in città – spiega Festa. Abbiamo sempre detto che questo esperimento serviva come indagine epidemiologica, ma anche per dare maggiore tranquillità a chi stava operando sul territorio o chi avrebbe cominciato da lì a poco». I volontari, invece, verranno spostati in una struttura specifica che diventerà la casa del volontariato e della Protezione Civile.

Sul mercato bisettimanale, invece, Festa ribadisce: «Io lo avrei già riaperto, per quanto riguarda gli alimentari perché, come ho ribadito più volte, Campo Genova oggi è l’unica area idonea ad ospitare il mercato, soprattutto la parte degli alimentari. Nessuna altra area è dotata di un parere Asl. Quindi, chi realmente ha interesse affinchè questi operatori possano riprendere la loro attività, sappia che l’unica area è quella. Poi lasciamo agli altri le polemiche e il gossip, non lavoriamo per salvaguardare queste categorie lavorative».



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