Assegno Unico rivoluzionato: arriva quello stabilito dall’Europa ed è più vantaggioso

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Assegno unico, scopriamo cosa cambierà dopo le ultime affermazioni dell’Unione Europea in merito alla misura di sostegno alle famiglie.

L’assegno unico è un supporto economico che si rivolge direttamente alle famiglie, si tratta di un contributo mensile per i nuclei familiari con i figli a carico fino all’età di 21 anni, in caso di figli disabili non viene applicato alcun limite di età. La misura è attiva dal 2022 e fa parte di una serie di interventi mirati previsti con il family act. La domanda deve essere presentata annualmente, chi ha inoltrato la richiesta a gennaio e febbraio, infatti riceverà l’assegno a marzo, solitamente il denaro si riceve tra il 15 e il 20 di ogni mese.

Assegno Unico, cosa cambia- www.ilciriaco.it

Esistono dei requisiti per poterlo ottenere, ad erogare il servizio è direttamente l’Inps, l’obiettivo è quello di dare un contributo concreto a sostegno della natalità oltre che un aiuto economico per i figli anche più grandi, come supporto allo studio e a varie attività. L’assegno viene garantito a tutte le famiglie indipendentemente dal reddito, tuttavia a seconda di quest’ultimo, potrebbe cambiare l’ammontare del contributo, l’importo infatti è direttamente collegato all’ISEE.

Assegno unico, scopri quale sarà la grande novità dopo le dichiarazioni dell’Europa

L’assegno unico, è erogato dall’Inps, il denaro arriva alle famiglie e ogni mese attraverso il conto corrente o un bonifico domiciliato. Per poter giovare dell’assegno, non è necessario essere in una condizione di indigenza, tuttavia l’isee andrà comunque presentato per determinare l’importo che spetterà al nucleo.

Assegno unico, è più vantaggioso
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L’assegno spetta dal settimo mese di gravidanza per i nuovi nati, per ogni figlio con disabilità senza limite di età, per ogni figlio minorenne, per i figli maggiorenni a carico fino a 21 anni a patto che frequentino un corso professionale, che vadano a scuola o all’università. Può essere ottenuto anche nel caso in cui il figlio maggiorenne stia svolgendo uno stage, può percepirlo un figlio adulto maggiorenne che sta lavorando ma ha un reddito inferiore agli 8000 € all’anno. I requisiti al momento sono i seguenti, essere cittadino italiano o di un paese europeo, essere familiare di un cittadino italiano o europeo, avere un regolare permesso di soggiorno o svolgere un’attività di ricerca per un periodo superiore a sei mesi.

Sarà inoltre necessario avere il domicilio di residenza in Italia ed essere stato per almeno due anni residente in Italia, bisognerà altrimenti avere un contratto di lavoro a tempo indeterminato o determinato di almeno sei mesi. Nell’ultimo periodo la Commissione Europea, sostiene che l’Italia non rispetti le norme UE riguardo la sicurezza sociale. Dipenderebbe dal vincolo di dover vivere in Italia per almeno due anni, secondo la Commissione questa condizione andrebbe a violare un diritto, in quanto non verrebbero trattati tutti i cittadini dell’Unione Europea in maniera equa, si parlerebbe dunque di discriminazione.

L’Italia ha ricevuto infatti una lettera in mora già nel febbraio del 2023, alla quale avrebbe risposto nel giugno 2023 ma secondo la Commissione non si tratterebbe di una risposta esaustiva, a quanto pare nella missiva l’Italia non avrebbe affrontato la questione. A questo punto all’italia restano solo due mesi di tempo per affrontare la situazione e adottare alcune misure necessarie, trascorsi i quali la commissione potrà decidere di far finire il caso alla Corte di giustizia dell’UE.



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