Assegno di inclusione, è cambiato tutto ma molti italiani ancora non lo sanno

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Sono cambiate molte cose rispetto all’assegno di inclusione, peccato che molti italiani ancora non lo sappiano. Entriamo nei particolari.

Partiamo dal presupposto che stiamo parlando del sussidio economico che il Governo ha messo in campo e che di fatto sostituisce il reddito di cittadinanza. I pagamenti sono cominciati a fine Gennaio 2024, ma non è tutto, proprio nei giorni scorsi l’Inps ha messo online i nuovi calendari che riguardano il mese di Marzo, per cui verrà preso in considerazione l’ISEE 2024.

Assegno di inclusione foto Ministero – ilciriaco.it

La prima cosa da tenere a mente è che questo contributo economico è una vera integrazione al reddito fino a 6 mila euro, moltiplicato per la scala di equivalenza sulla base dei componenti, con importo minimo pari a 480 euro e anche un’integrazione fino a un massimo di 3360 euro annui o pari a 1800 euro per nuclei composti da over 67 o con disabili gravi o non autosufficienti.

L’assegno ha una durata di diciotto mesi con la possibilità di essere rinnovato per altri dodici e sempre con lo stop di un mese. Di seguito il calendario delle disponibilità degli  importi sulle carte di inclusione in fase di rinnovo mensile:

  • martedì 27 febbraio 2024
  • mercoledì 27 marzo 2024
  • venerdì 26 aprile 2024
  • martedì 28 maggio 2024
  • giovedì 27 giugno 2024
  • sabato 27 luglio 2024
Assegno di inclusione regole
Assegno di inclusione foto Ministero -ilciriaco.it

Assegno di inclusione, quali sono i requisiti per ottenerlo?

Quindi, una volta capito di che cosa stiamo parlando, dobbiamo entrare nel merito della questione e, tanto per cominciare, chiarire che il sussidio è riservato ai nuclei familiari in cui sono presenti persone con:

  •    disabilità oppure
  •    minorenni , oppure
  •    con almeno 60 anni di età, oppure
  •    soggetti in condizioni di svantaggio inserite in programmi di cura e assistenza dei servizi socio sanitari certificati

Ma non finisce qua, chi lo richiede deve essere:

  • cittadini italiani
  • cittadini europei o loro familiari
  • cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo

Ancora la famiglia, tra i requisiti deve avere:

  • Isee non superiore a 9.360 euro
  • valore di reddito familiare inferiore a 6mila euro annui
  • privi di auto oltre 1600 cc o moto oltre 250 cc 
  • immobile prima casa non superiore a 150mila euro ai fini IMU 
  • altri immobili non superiori a 30mila euro ai fini ISEE

Se il nucleo familiare è composto da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni, o da altri familiari tutti in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza, la soglia di reddito familiare è fissata in euro 7.560 annui” questo riporta infine il sito dell’Inps.

Ovviamente nel caso in cui non venissero rispettate le regole, ci sono anche delle sanzioni che si rischiano e non di poco conto. Per chi presenta delle dichiarazioni false o omette informazioni, sarà punito con la reclusione da due a sei anni. Ancora, l’omessa comunicazione delle variazioni del reddito o del patrimonio prevedono la reclusione da uno a tre anni. E non finisce qua: una volta andata in porto la condanna, per chi ha commesso il reato, si va anche verso la decadenza del beneficio e la restituzione di quanto percepito in modo indebito.



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