Asidep, Pisano (Asi): non ci sono altre soluzioni oltre la privatizzazione del servizio

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Comincia lunedì 24 luglio, durerà fino a venerdi prossimo, ma non è escluso che lo sarà ad oltranza, lo sciopero proclamato, insieme ai sindacati,  dai lavoratori Asidep per rivendicare innanzitutto la mancata retribuzione degli stipendi.

Due mesi, precisamente: maggio e giugno. Ma non solo: sono a rischio, molto forte, di licenziamenti i 56 dipendenti della partecipata. Ma che storia è quella che l’Asi non darebbe soldi sufficienti all’Asidep? Per questo i lavoratori sono costretti allo sciopero? Ai sindacati, intanto, non convince la soluzione verso cui ci si sta indirizzando: il licenziamento di 30 unità. O di tutti, nella peggiore delle ipotesi.

“Noi stiamo dando- dice il presidente dell’ Asi, Pasquale Pisano- tutto quello che possiamo dare”.
Cioè?
“Non esiste una soluzione che salvi 56 dipendenti. I privati ne salverebbero venti. O, al massimo, ventidue”.
Perché?
“Molti, tecnici di laboratorio, amministrativi, non li vuole nessuno. Potrei salvarne cinque o sei ma non riesco a fare altro”.
A che sono dovuti i debiti che il  consorzio ha con Asidep?
“Sono dovuti al fatto che, avendo fatto lavori sugli impianti, la partecipata non ha potuto fare conto terzi.In un anno e mezzo ho dato 1milione e mezzo di euro, e sto continuando a dare quello che possiamo. Ma la situazione, ora, si è fatta insostenibile”.
Le aziende industriali quanto pagano, all’anno, per il servizio di depurazione?
“Le nostre entrate,  tra acqua, depurazione e pulizia, manutenzione e illuminazione degli impianti industriali, valgono 4 milioni di euro e, togliendo tutte le spese che sosteniamo per erogare servizi, ne restano 1 e mezzo”.
Quelli che restanovper Asidep?
“Aggiungi il personale Asi, i debiti del passato, riusciamo a malapena a pagare gli stipendi  che, anche in Asi, stiamo garantendo con difficoltà. La coperta è corta”.
Cosa cambierebbe affidare il servizio ad Irpiniambiente?
“Nulla, andremmo ad indebitarsi ulteriormente. Anche Irpiniambiente ne prenderebbe una parte”.
Quindi, secondo lei, si va verso la privatizzazione del servizio di depurazione in provincia di Avellino?
“Non abbiamo altre strade. La proposta sarà fatta anche ad Irpiniambiente ma senza abbandonare il privato. Valorizzeremo il personale per la sua professionalità ed il know how. Perché il 15 settembre è arrivato”.

Giancarlo Vitale 


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