Asidep, la vertenza si sposta in Regione. Ancora un nulla di fatto?

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Foto: Telenostra

di Giancarlo Vitale

Gli incontri si sposteranno, come richiesto dai sindacati, in campo neutro presso palazzo San Giacomo sede della Regione Campania. La vertenza Asidep, allo stato dell’arte, è destinata ad un lungo braccio di ferro. E la riunione di questo pomeriggio, prevista per le ore 16, richiesta dal liquidatore unico della partecipata, Dino Covino, non risolverà ancora niente. Anche perché le richieste del presidente Pasquale Pisano, e del Consorzio Asi, per operai e sindacati sono “irricevibili”. Negli ultimi due incontri si è parlato, infatti, di ammortizzatori sociali. E i dipendenti della depurazione irpina hanno risposto che, attraverso quelli, “non c’è nessuna garanzia del posto di lavoro”.

I segretari provinciali di Fiom, Fismic e Uilm si sono rifiutati di firmare il documento finale, sottolineando che i 54 dipendenti Asidep aspettano ancora cinque stipendi arretrati e la tredicesima. Gli esuberi eventuali, – in diciotto avrebbero continuato a lavorare – sarebbero stati sempre con il fiato corto. Una prima bozza di accordo è stata rifiutata, quindi si è proceduto con una correzione, richiesta sempre dal liquidatore unico di Asidep, in cui si prevedeva la firma di tutti i sindacati. L’unico era stato l’Uglm, altrimenti non si sarebbe potuto andare avanti.

“Un ricatto” – per Giuseppe Morsa, Giuseppe Zaolino e Gaetano Altieri, segretari provinciali di Fiom, Fismic e Uilm che anche nella riunione di oggi andranno con gli stessi propositi se quella bozza di accordo non sarà cambiata. E serviranno a poco i toni trionfalistici dello stesso presidente dell’Asi e del presidente della commissione agricoltura della Regione Campania, Maurizio Petracca, che annunciavano cinque milioni di fondi stanziati da palazzo San Giacomo, per l’ammodernamento e la rifunzionalizzazione degli impianti di depurazione. Soltanto tre anni fa sono stati finanziati altri cinque milioni.

Ma Asidep non lavora più per “conto terzi”. Vuol dire, probabilmente, che sono serviti a poco. E bisogna ancora capire come andrà a finire la vicenda dei contributi non versati ai lavoratori, per svariati anni. Cosa che, in verità, sembra la peggiore di tutte.


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