Alto Calore, le ragioni del no al bilancio del Comune di Montemiletto – IL CIRIACO

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“Senza assolutamente mettere in dubbio la professionalità e le capacità nella gestione del servizio idrico nel nostro territorio, ritengo doveroso esprimere le ragioni della posizione del Comune di Montemiletto e del voto contrario espresso nell’assemblea dei soci dell’ACS del 27.05.2020, convocata per l’approvazione del bilancio nonchè le motivazioni della chiara discontinuità del Comune di Montemiletto e dell’attuale Amministrazione rispetto alle scellerate gestioni degli utlimi 10 anni, consumate a danno della Comunità e dei cittadini da parte delle precedenti amministrazioni comunali”. E’ quanto dichiara il sindaco Massimiliano Minichiello.

“Solo per ricordare, nel 2011, pur di salvare la sua poltrona, anteponendo gli interessi politici al nostro paese, il conflitto di interessi che vietava al Sindaco Abate di ricoprire contemporaneamente la carica di Sindaco, di membro del Consiglio di Amministrazione dell’Alto Calore Servizi e Presidente dell’Alto Calore Patrimonio, veniva paradossalmente risolto con l’affidamento da parte del Comune del servizio idrico alla MO.SE. e la conseguente determinazione di uscire dall’Alto Calore, insieme ai suoi 2500 utenti.

L’affidamento del servizio idrico integrato alla MO.SE., però, veniva ritenuto illegittimo e lesivo delle prerogative attribuite dalla legge all’A.T.O. Calore Irpino dalla Commissione Nazionale per la Vigilanza sulle Risorse Idriche presso il Ministero per l’Ambiente. La prima cosa che al riguardo va ricordata è la gravissima posizione assunta allora dall’Alto Calore per non aver fatto nulla per opporsi alla fuoriuscita del Comune di Montemiletto dal Consorzio; avrebbe potuto adire le autorità giurisdizionali competenti, avendone la legittimazione, impugnando le decisioni assunte dal Comune, come fatto dai cittadini di Montemiletto che proposero ricorso al TAR. Invece, di fatto, l’ACS favoriva l’attività della MO.SE. (sua potenziale concorrente) fornendo anche l’acqua necessaria da poter distribuire ai cittadini di Montemiletto e provvedendo, a partire da febbraio 2013, alla vettorializzazione dell’acqua dal Comune di Cassano Irpino ad costo fissato dall’ACS stessa in 37.000,00 euro annui. Negli anni- prosegue Minichiello – la situzione debitoria da parte di MO.SE. nei confronti di ACS si è aggravata fino a raggiugere cifre esorbitanti in quanto l’Alto Calore emetteva fatture nei confronti della MO.SE. anche successivamente al gennaio del 2013 periodo dal quale la MO.SE. non acquistava più l’acqua dall’Alto Calore ma dal Comune di Cassano. A tal proposito, l’ACS, allora guidata da De Stefano, veniva invitata ad annullare le fatture emesse confronti di MO.SE., a partire dal mese di febbraio 2013, chiedendo di evitare rese dei conti di carattere politico e di desistere da dannose iniziative nei confronti della comunità di Montemiletto.

Con l’avvicendarsi dell’Amministrazione Frongillo, nonostante le continue richieste e le proposte del nostro gruppo consiliare per istituire un tavolo tecnico formato da componenti della maggioranza, della minoranza, dall’Alto Calore Servizi, dalla Regione Campania e dall’ATO per definire il debito nei confronti di ACS e del comune di Cassano Irpino, ma soprattutto per stabilire il tipo di procedura da seguire per riaffidare il servizio idrico ad ACS (ricordiamo addirittura l’attività da effettuata per scongiurare agli utenti la sottoscrizione di nuovi contratti con ACS), la precedente amministrazione, a colpi di maggioranza, decideva di affidare il servizio ad ACS, senza nemmeno conoscere ed aver prima stabilito l’ammontare dei debiti reali.

Dal punto di vista meramente politico, Frongillo aveva solo molta fretta di risolvere una questione più grande di loro, commettendo lo stesso errore di Abate nell’affidamento illegittimo del servizio, senza alcun calcolo economico, senza fare alcuna menzione sulla legittimità di quanto fino ad allora era avvenuto, senza prendere alcuna posizione sulla violazione o illegittimità dell’affidamento a MO.SE., insomma un’operazione politica salva Abate e di resa incondizionata a De Stefano e al Partito Democratico di cui l’ex Sindaco Frongillo ne era espressione e l’ex Vice Sindaco ne era segretario locale.

Per non parlare dei 30.000,00 euro versati per il riacquisto delle quote dall’amministrazione Frongillo all’Alto Calore, su un totale di 120.000,00 euro, sulla base di una delibera di Consiglio che in base alla proposta approvata “non doveva comportare alcun impegno di spesa” per il comune, ma che inspiegabilmente dopo la sua approvazione, in fase di pubblicazione, diventava una delibera che “comporta impegno di spesa”.

Nell’aprile del 2019, gli stessi Consiglieri di minoranza scrivevano, senza esito, all’attuale Amministrazione ACS guidata da Ciarcia richiedendo la restituzione di tutte le somme “ingiustamente richieste” e in buona parte già versate dagli utenti di Montemiletto alla società ACS, per il periodo rimasto scoperto nel 2015.

Infatti, l’Alto Calore Servizi, relativamente allo stesso periodo, aveva già emesso ben due fatture nei confronti della società MO.SE. per il pagamento della stessa fornitura di acqua. Ma non è tutto! Infatti, la Società Alto Calore Servizi, dopo il fallimento della MO.SE., ha notificato al comune un atto di citazione in giudizio con il quale ha richiesto all’Ente comunale il pagamento della fornitura di acqua per il periodo rimasto insoluto fino alla data del fallimento indicando anche le fatture in questione. Quindi, l’ACS ha richiesto il pagamento della stessa fornitura di acqua per ben due volte, prima alla MO.SE. e, dopo il fallimento di quest’ultima, al Comune, con un atto di citazione per il quale è ancora pendente giudizio innanzi al Tribunale; successivamente ha preteso addirittura il pagamento della stessa acqua anche dagli utenti. Assurdo!

Ora la questione ancora in essere che preoccupa il Comune, nonostante l’ACS sia già stata ammessa al passivo del fallimento MO.SE., riguarda la causa pendente proposta da ACS innanzi al Tribunale anche nei confronti del Comune per il recupero di quanto preteso nei confronti della MO.SE. per l’importo complessivo di circa € 2.400.000,00, azionata in virtù di una presunta responsabilità dell’Ente comunale (nella sua qualità di socio unico) per il fallimento della municipalizzata. Rispetto a tale giudizio, la precedente amministrazione non avendo un quadro chiaro di quanto accaduto ha omesso di rendere fatti, che solo recentemente sono stati puntualmente documentati e depositati, con la speranza che nulla sia ancora pregiudicato dallo stato e per l’esito della causa.

E’ evidente che tutta questa vicenda così complessa, che dura da quasi 10 anni nei quali è stato profuso il massimo impegno nell’attività consiliare per contrastare le azioni dannose, non si è ancora conclusa, dovendo registrare che le decisioni assunte, condizionate da logiche politiche, hanno determinato danni irreparabili per il nostro Comune e per i cittadini, determiando prima il fallimento della MO.SE. e poi il dissesto del Comune, il cui passivo stimato ad oggi in circa 8 milioni di euro potrebbe anche aumentare stante il giudizio ancora pendente con l’ACS. Certi che non è più possibile rimediare alle scelte dannose consumate, ispirati all’impegno profuso nell’attività consiliare di tutti questi anni per la salvaguardia di interessi collettivi, questa Amministrazione si adopererà per promuovere ogni iniziativa affinchè sia fatta chiarezza nel rispetto dei sacrifici che peseranno sui Cittadini a causa dei danni prodotti da Abate e dal dissesto dichiarato dall’Amministrazione Frongillo”.



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