Alto Calore, Farina: votare senza pensare agli interessi politici. Regionali? Tutti possono avere ambizioni… – IL CIRIACO

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Stefano Farina

Per non farsi trovare impreparati si dovrebbe lavorare come su una catena di montaggio. In pratica mentre la fase uno è (quasi) alle spalle e la due è nel pieno, l’attenzione dovrebbe già essere rivolta alle fasi tre e quattro. È questo il metodo migliore secondo Stefano Farina, sindaco di Teora, dirigente del Pd e riferimento per gli amministratori dem. Saper guardare al futuro senza dimenticare che l’emergenza non è ancora del tutto finita. “Dobbiamo vivere questa fase due con la consapevolezza di dover ancora stare in guardia rispetto alla crisi sanitaria, ma nel contempo cominciare a pensare alla fase tre o quattro”.

Sindaco, in che modo?

”Coniugando il rigore della fase uno con la responsabilità di questa fase due che non va vissuta in modo libertino. Certo, capisco che è più facile nei piccoli comuni, dove la desertificazione e lo spopolamento hanno diminuito le presenze, ma dobbiamo sforzarci di fare così. Ovviamente con lo sguardo già rivolto al futuro”.

La ripartenza è stata dura per tutti, ma nello specifico un comune piccolo come il suo a quali difficoltà ha dovuto far fronte?

”Noi ci siamo mossi per tempo. A ridosso della fase più acuta dell’emergenza, infatti, mi resi conto che i tempi di risposta non erano veloci anche perché l’attenzione era assorbita dalla vicenda sanitaria, allora abbiamo cercato di fare le cose da noi. Come amministrazione abbiamo varato una sorta di “Cura Teora”, se mi lascia passare il termine, con il quale abbiamo distribuito risorse ad artigiani, commercianti e professionisti che poi di tutti stavano risentendo della situazione di emergenza”.

Così anche entrare nella fase due è stato meno difficile…

”Lo spero, la questione vera però è un’altra. Questa fase due deve fare una fotografia di quello che siamo”.

Si spieghi.

”Vede, non sono mai stato un sostenitore dell’univocità dei territori, delle scelte uguali per tutti. Ci sono delle differenze tra le regioni e ci sono anche in Campania tra le aree metropolitane e le zone interne. Lei pensi alla mobilità, per fare un esempio, tra quella di Napoli e la nostra: sul pullman da Teora a Salerno il distanziamento sociale è più che garantito. I numeri parlano chiaro: l’area di Napoli ha tre milioni di abitanti e una de sita di duemila abitanti per chilometro quadrato, la provincia di Avellino quattrocentomila per 149 abitanti per chilometro quadrato. Non possiamo dire che si tratti due due territori uguali e con le stesse esigenze”.

E lei si è mosso partendo da questo?

”Abbiamo cercato di dare degli aiuti andando anche oltre quello che faceva il Governo. Oltre all’esenzione dalla Tosap, ho detto ai titolari di bar, pub e ristoranti di sfruttare al massimo la proprietà comunale allargando al massimo gli spazi all’aperto ovviamente rispettando le regole. Siamo un comune che vive quattro mesi di bel tempo e se  in risuscito a far vivere queste attività poi l’inverno sarà durissimo. Anche il progetto di recuperare le case abbandonate può costituire un’opportunità. Oggi, almeno una fascia di persone, quella più adulta, è alla ricerca di un turismo meno stressante, fatto di riposo, sicurezza e benessere ambientale. Il nostro territorio ha le caratteristiche giuste e debbo dire che le richieste che sono arrivate dall’Inghilterra e dall’Argentina mi hanno davvero reso felice”.

Sindaco, ma il ritorno alla normalità vuol dire che ripresa degli appuntamenti politici. Si comincia con l’Alto Calore. Qual è il suo giudizio sul bilancio?

”Sono sempre stato del parere che quando si tratta di favorire una corretta gestione occorra spogliarsi del proprio vestito politico ed essere funzionali all’obiettivo. Rimango indisponibile a qualsiasi ragionamento che vada oltre i numeri”.

Quindi voterà si al Bilancio di Ciarcia?

”Se i numeri restituiscono una gestione corretta e utile per Alto Calore non mi interessa come si chiama chi guida”.

Il Comune di Avellino potrebbe decidere diversamente e le sue quote pesano…

”Mi auguro che chiunque di noi, nella nostra funzione di rappresentanti di una comunità, sappia far prevalere serietà e lucidità amministrativa nelle scelte che riguardano Alto Calore e dunque l’intera Irpinia”.

Anche sulla depurazione si sta lavorando per cambiare: possibile intesa tra Asi e Provincia per un soggetto unico. Cosa ne pensa?

”A dire il vero sono preoccupato perché la depurazione in Irpinia è sempre stato un nervo scoperto. Prima di esprimere una valutazione compiuta mi riservo di verificare quali saranno gli sviluppi di questa vicenda”.

Sara’ un’estate di campagna elettorale in vista delle Regionali. Si fa anche il suo nome tra i papabili nella lista del Pd…

”Le rispondo con serenità e sincerità, come uno che fa politica per passione e attaccamento al territorio: non ho mai gradito le liste bloccate o le scelte che pretendono di certificare la rappresentanza senza il territorio. Credo che per tutti ci debba essere una possibilità e che tutti possano avere una giusta ambizione”.

A proposito di Pd, si riparla di congresso prima delle regionali…

”Per quella che è la mia esperienza negli organismi di partito, avrei delle riserve a far,o adesso. I tempi sono troppo stretti e mi ricordo ancora come andò la volta scorsa quando, pur avendo seguito tutti i passaggi ed in presenza di una indicazione unanime della direzione sul nome per la presidenza della Provincia (era il suo, ndr), sappiamo tutti come finì…”.

 

 



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