All-In #FoggiaAvellino: Gori, l’attimo fuggente

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È l’ora della maturità. Ad una settimana di distanza dal pareggio-beffa targato Mignanelli, l’Avellino deve dimostrare di aver archiviato a infelice parentesi i minuti di recupero dello scorso match e di avere la giusta attitudine mentale per ripartire. Senza isterismi, con la consapevolezza della propria forza e della lunghezza del percorso da compiere, la squadra e l’ambiente tutto devono compattarsi e guardare con fiducia al futuro prossimo. L’obiettivo promozione è lì, nulla è perduto. Servirà “solo” crederci, macinare vittorie – a partire da domani con il Foggia – e… cogliere l’attimo.

Verso Foggia-Avellino

Foggia e Avellino si presentano all’appuntamento di domani – fischio d’inizio allo “Zaccheria” alle 20:45 – in situazioni diametralmente opposte. Se i lupi devono vincere per dare continuità ad una già lunga striscia di risultati utili, i satanelli – alle prese con una vera e propria rivoluzione tecnica in atto – vogliono invece svoltare dopo aver raccolto appena 4 punti nelle ultime 7 gare di campionato.

Entrambe le formazioni si presenteranno quindi alla sfida con background differenti ma con il medesimo obiettivo, da perseguire ovviamente puntando sui rispettivi punti di forza. Ed è qui che nasce un altro grado di separazione. Mentre il Foggia cercherà verosimilmente di puntare sulla produzione offensiva, il lupo formato trasferta punterà ancora una volta sulla solidità, provando a sfruttare la vulnerabilità dei rossoneri e al tempo stesso la propria capacità di difendere il risultato (10 vittorie e 1 pareggio da situazioni di vantaggio).

Il confronto dello “Zaccheria” sarà divertente anche per il testa a testa tra i due allenatori, Coletti e Pazienza, legati in qualche modo allo stesso coaching tree. Anche se in momenti e contesti differenti, entrambi hanno lavorato con De Zerbi, compagno di squadra dell’allenatore biancoverde proprio con la maglia del Foggia. Ed è da quella esperienza sotto la guida di Pasquale Marino che è nata una vera e propria accademia calcistica, che nella sua discendenza ha prodotto diverse scuole di pensiero, comprese le due che si sfideranno domani.

Pazienza, un girone dopo

A proposito di allenatori, la gara di domani avrà svariati risvolti speciali per Pazienza. Oltre al più classico dei richiami, quello da ex, il match dello “Zaccheria” sarà importante per il tecnico biancoverde in quanto segnerà formalmente l’inizio del suo secondo “girone” alla guida dei lupi.

Nelle prime 19 panchine in campionato con l’Avellino, l’allenatore ha conquistato la bellezza di 38 punti e fatto registrare così una partenza che non si vedeva da tempo. Nell’era moderna della Serie C, nello stesso arco di gare, sullo scranno dei lupi solo Giammarinaro (42), Galderisi (42) e Papadopulo (40) sono stati capaci di fare meglio. Tutta gente che, in un modo o nell’altro, ha legato il proprio nome a stagioni propizie per il lupo.

L’augurio pertanto è che Pazienza possa emularli anche sul traguardo finale. In questi primi mesi in Irpinia, l’allenatore di San Severo ha abbondantemente dimostrato di possedere le qualità tecniche, morali e umane per fare centro. Pure con scelte forti e impopolari: le stesse che sarà chiamato a prendere in questo girone di ritorno, anche alla luce della relativa abbondanza in alcuni settori del campo.

Gori, l’attimo fuggente

Una casella che sta di sicuro togliendo il sonno a Pazienza è quella del centravanti. Per quel ruolo, infatti, l’Avellino può contare su tre scelte (Patierno, Gori e Marconi) di assoluto livello e, di volta in volta, va incontro a rinunce dolorose. Complice la squalifica di Patierno, stavolta sfogliare la margherita sarà più semplice. La scelta ricadrà per l’esattezza su Gori, che si giocherà pertanto una chance importante per provare a scalare le gerarchie.

Dopo una partenza super, l’esplosione di Patierno e i suoi problemi fisici ne hanno limitato l’affermazione e lo hanno costretto a vivere un lungo digiuno. L’attaccante scuola Fiorentina non va in gol dallo scorso 12 novembre e ha una voglia matta di rifarsi.

Quella di domani si presenta a tutti gli effetti come l’occasione giusta per cogliere l’attimo, riattivando quel gioco di momenti propizi che ha sin qui contraddistinto le affermazioni dei bomber biancoverdi. Nella prima parte di stagione, infatti, Gori scalzò Patierno approfittando del suo stop; il numero 9 lo ha poi ripagato con la stessa moneta. Ora, fermo restando che entrambi saranno utilissimi per le sorti del lupo, la squalifica dell’ex Francavilla offre al numero 35 una nuova chance di sorpasso.

Nel tentativo di lasciare il segno, Gori sarà inoltre accompagnato dalla voglia dell’ex e da un precedente favorevole. Dopo sei mesi in chiaroscuro con la maglia del Foggia, nel 2019 il classe ’99 si trasferì poi al Livorno e – in quella che è ad oggi la sua unica gara da avversario allo “Zaccheria” – da subentrante siglò una splendida doppietta in appena 8 minuti. Chissà che domani non possa ripetersi, cogliendo l’attimo e rilanciando l’Avellino verso il grande obiettivo.


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