Addio reso gratuito, su questi siti non sarà più possibile restituire i capi a costo zero

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Una scelta che potrebbe cambiare il mondo dello shopping online: ecco gli importanti siti che da oggi vietano il reso gratuito

Siamo ancora ai primi giorni, ma il 2024 potrebbe essere ricordato come l’anno di svolta per il mondo dello shopping online. Moltissimi siti, tra i più famosi e battuti dagli utenti, hanno infatti scelto di non permettere più la pratica del reso gratuito: ecco di quali piattaforme si tratta.

Stop al reso gratuito per lo shopping online – (ilciriaco.it)

Il reso gratuito offre ai consumatori la tranquillità di poter restituire un prodotto senza costi aggiuntivi, creando un’esperienza d’acquisto più rassicurante. Questo incentiva la fiducia dei clienti e spinge le aziende a migliorare la qualità dei loro prodotti. Forse, però, dovremmo usare i verbi al passato, dato che diverse importanti piattaforme per i nostri acquisti online hanno scelto di vietare il reso gratuito.

A partire dalla pandemia da Covid-19, il business degli acquisti online ha spiccato il volo. Un’abitudine che si è consolidata anche negli anni successivi, per via della convenienza che spesso si trova sugli acquisti online, rispetto allo shopping al dettaglio. In questi anni, il reso gratuito ha sicuramente trasformato l’esperienza d’acquisto, fornendo un incentivo cruciale per i consumatori. Tuttavia, per garantire la sostenibilità economica e ambientale, da tempo i rivenditori chiedono di trovare soluzioni innovative e bilanciare i vantaggi offerti dal reso gratuito con le sfide che comporta.

Addio reso gratuito per gli acquisti online

Mentre i consumatori apprezzano il reso gratuito, i rivenditori devono affrontare sfide economiche. L’implementazione di politiche di reso gratuite comporta costi aggiuntivi, che possono incidere sui margini di profitto delle aziende, in particolare per i piccoli rivenditori. Da tempo, quindi, i rivenditori chiedevano ciò che oggi è realtà.

Reso gratuito shopping online
Addio al reso gratuito per gli acquisti online – (ilciriaco.it)

Già da tempo alcune alcune aziende hanno iniziato a esplorare soluzioni innovative per rendere il reso più sostenibile, innanzitutto sotto il profilo economico, dato che i costi pesavano per circa l’8% a bilancio. Ma anche sotto il profilo ambientale, dato che spesso i prodotti restituiti venivano distrutti.

Oggi, importanti piattaforme dello shopping online hanno optato per il giro di vite su questa pratica. Ecco chi, a partire dal 2024, lo vieterà.

Brand come Amazon, Zara, H&M, J.Crew e Abercrombie & Fitch hanno deciso quindi di dire basta al reso gratuito. Come si vede, si tratta di alcuni dei siti, dei brand e delle piattaforme che gli utenti scelgono maggiormente per i propri acquisti online. Zara parte dal Regno Unito, introducendo la tariffa di 1,95 euro per tutti coloro che hanno intenzione di rendere ciò che hanno acquistato. Sempre con riferimento alla scelta di Zara, in Italia si devono pagare 4,95 euro, ma il reso però è gratuito se si riporta il capo in negozio.



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